Cacciabombardieri NATO nei cieli del Montenegro. Ci sarà pure l’Italia
La
NATO rafforza i propri dispositivi di guerra nei Balcani. A partire dal
prossimo 5 giugno, i cacciabombardieri dell’Alleanza Atlantica saranno chiamati
a pattugliare lo spazio aereo del Montenegro, paese indipendente dal 2006 e che
da meno di un anno è entrato a far parte della NATO. Da quanto trapelato dal
comando alleato di Bruxelles, le operazioni di pattugliamento saranno affidate
ai caccia a disposizione delle aeronautiche militari di Italia e Grecia.
La richiesta
di intervento NATO era stata formalizzata a fine ottobre dal ministro della
difesa del Montenegro, Predrag Boskovic; lo stesso aveva aggiunto che era in
via di definizione un accordo tecnico per definire con gli alleati i termini e le
modalità delle operazioni. “Come altri paesi dell’Alleanza Atlantica (Slovenia,
Albania, Islanda e Repubbliche Baltiche), il Montenegro non dispone di propri aerei
da combattimento, così ha chiesto agli Alleati di contribuire alla sicurezza
del proprio spazio aereo”, spiega il portavoce della NATO. “Le missioni di
pattugliamento hanno il compito di proteggere i cieli degli alleati che non
hanno una propria forza aerea e il Montenegro contribuisce alle attività di
sicurezza dell’Alleanza fornendo proprie truppe alla missione di addestramento
NATO in Afghanistan e sostenendo finanziariamente le forze armate afgane”.
Nel
suo comunicato ufficiale, il Comando NATO spiega che le operazioni di
pattugliamento sono “missioni di routine che si svolgono da lungo tempo a
salvaguardia dell’integrità” dello spazio aereo dell’Alleanza. “Secondo le
regole della NATO, le forze alleate hanno sempre pronti operativamente i propri
caccia, 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana, in tutta Europa”,
aggiunge Bruxelles. “Alternativamente, gli Alleati senza forze aeree possono richiedere
soluzioni multinazionali a difesa del proprio spazio aereo. Spagna, Portogallo
e Francia partecipano attualmente al pattugliamento del Baltico in Lituania, Lettonia
ed Estonia. L’Italia concorre periodicamente alla copertura dello spazio aereo
della Slovenia, mentre l’aeronautica militare del Regno Unito supporta il
pattugliamento della Romania”.
Relativamente
alle operazioni previste in Montenegro, il Comando NATO ha dichiarato che i caccia
italiani e greci “continueranno ad essere dislocati nelle basi aeree di appartenenza”
e che essi “raggiungeranno i cieli montenegrini quando sarà necessario”. Molto
probabilmente, l’Aeronautica militare assegnerà a rotazione per pattugliare lo
spazio aereo montenegrino i caccia Eurofighter Typhoon del 4° Stormo di
Grosseto, del 36° Stromo di Gioia del Colle e del 37° Stormo di Trapani-Birgi.
Il 28 giugno 2017, il
generale Claudio Graziano è stato il primo capo di stato maggiore della Difesa
di un Paese NATO a recarsi ufficialmente in visita in Montenegro dopo il suo
ingresso nell’Alleanza. Numerosi i temi al centro degli incontri del generale
italiano con le autorità politiche e militari del piccolo paese balcanico. “In
agenda – riporta il comunicato del Ministero della difesa - le collaborazioni
bilaterali e multilaterali, la necessità di incrementare i momenti di
formazione comune tra le Forze armate dei due Paesi, l’importanza di una
rivitalizzazione delle organizzazioni internazionali che devono necessariamente
essere coinvolte nelle iniziative per la gestione delle crisi, la particolare
attenzione che merita il fianco sud della NATO e la costituzione dell’Hub che
avrà sede a Napoli”.
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