Variante al PRG di Messina. Quelli che l’hanno fatta prima, quelli che la fanno ora
Si
accende lo scontro politico a Messina sulla variante “parziale” al Piano
Regolatore Generale della città predisposto dall’amministrazione guidata da
Renato Accorinti. Perplessità, critiche e veleni piovono da più parti sulle
procedure e le scelte adottate dagli estensori del mini PRG ancora top secret
per consiglieri comunali e cittadini e, un po’ fuori tempo massimo, dalle
opposizioni di centrodestra si lanciano accuse di “incompatibilità” e possibili
“conflitti d’interesse” dell’assessore all’Urbanistica Sergio De Cola,
ingegnere e co-titolare dello studio di progettazione “De Cola Associati” sino al febbraio 2016 e comunque
“consulente” dello stesso dal maggio 2016. “Da quando faccio l’assessore non ho
mai avuto altri incarichi”, ha replicato De Cola. “Mi sono dimesso
dall’associazione professionale già un anno fa mentre gli atti della Variante
sono stati formalizzati in Giunta solo un mese fa dopo un lungo iter e comunque
non c’è alcun rapporto tra il mio ruolo politico e quello di consulente”.
Nessun comportamento illegittimo, dunque, anche se più di un dubbio resta
sull’opportunità che un professionista il cui studio è storicamente uno dei
protagonisti nella progettazione in città di opere e piani di edilizia pubblica
e privata, possa dirigere l’assessorato all’Urbanistica. “Il conflitto di interessi è fattispecie configurabile in tutti i casi in cui un
soggetto investito della capacità di svolgere una attività amministrativa
funzionalizzata sia anche portatore di un interesse privato correlato con
quella attività”, riporta testualmente l’Enciclopedia
Universale Treccani. “Per quanto concerne l’aspetto soggettivo, il
conflitto di interessi riguarda tutti coloro i quali esercitano funzioni pubbliche,
in quanto tenuti a perseguire e/o curare interessi pubblici senza condizionarli (…) Non si richiede che sia stata posta in essere una
specifica condotta volta a favorire un interesse privato del titolare di una
carica pubblica, essendo, invece, sufficiente che il medesimo si trovi in una
situazione da cui può trarre vantaggio, la cui possibilità può minare la
fiducia pubblica nelle istituzioni, rendendo sospetto ogni comportamento. Per
questo, anche la semplice apparenza di conflitto di interessi viene considerata
rilevante; infine, non è considerato necessario che si produca un danno per
l’interesse pubblico, eventualmente molto difficile da provare”.
Scalpore
e qualche mal di pancia anche tra i sostenitori del sindaco Accorinti ha
destato la recente “scoperta” che all’elaborazione della Variante Generale del
Piano Regolatore del Comune di Messina, approvata con D.D.R. n. 686 del 2
settembre 2002, ha partecipato in qualità di “consulente esterno”, il professore Guido Signorino,
docente di Economia dell’Università degli Studi, vicesindaco nella prima parte
della sindacatura Accorinti e odierno assessore allo Sviluppo economico e al Piano strategico della Città di
Messina. Se era
noto e assai stimato il suo impegno scientifico contro il Ponte sullo Stretto,
nessuno o quasi ricordava a Messina la sua “consulenza” a favore di un Piano
regolatore inviso alla sinistra radicale e alle principali associazioni
ambientaliste cittadine soprattutto per il consumo di suolo e le volumetrie
previsti (frutto del sovradimensionamento degli studi demografici) e perché
legava il disordinato sviluppo
urbanistico al megaprogetto di collegamento stabile tra la Sicilia e la
Calabria.
Ha
stupito in particolare che accanto al nome del professore Signorino, tra i
“consulenti esterni” della variante al PRG del 2002 compaia pure l’architetta
Francesca Moraci, professionista che nel 2016 ha concorso, insieme al
professore romano Francesco Karrer, alla redazione del rapporto per la
valutazione ambientale strategica (VAS) applicata al Piano Regolatore (PRP)
dell’Autorità Portuale di Messina, comprensivo del progetto di completamento
della piattaforma logistica e del nuovo porto di Tremestieri, due opere
anch’esse duramente stigmatizzate da Verdi, WWF, Italia Nostra, MAN e Comitato
la Nostra Città. In verità i nomi degli architetti Moraci e Karrer si ripetono
pure in quasi tutte le fasi progettuali e/o di valutazione a favore del
famigerato Ponte sullo Stretto. Già professore ordinario di Urbanistica presso
l’Università “La Sapienza di Roma”, nel 2002 Francesco Karrer è stato
componente della Commissione per l’aggiudicazione dei servizi relativi allo
studio di impatto ambientale applicato al progetto del Ponte, istituita dalla
Società “Stretto di Messina” Spa, concessionaria statale per la predisposizione
dell’opera. Sempre per conto della “Stretto di Messina”, il professor Karrer è
stato consulente per la gestione degli studi ambientali connessi alla
realizzazione del Ponte, mentre nel 2005 ha ricoperto il ruolo di membro della
Commissione internazionale per l’aggiudicazione della progettazione definitiva
ed esecutiva e dei lavori per la costruzione dell’ecomostro tra Scilla e
Cariddi. Dal curriculum dell’urbanista si evince inoltre che nel 2001 egli ha
collaborato allo studio finalizzato a valutare “gli effetti di valorizzazione e
riorganizzazione territoriale a seguito della realizzazione del Ponte sullo
Stretto”, commissionato al CERTeT – Centro di Economia regionale dei Trasporti
e del Turismo dell’Università “Luigi Bocconi” di Milano; inoltre è stato anche
“vincitore, in associazione con Università Bocconi, Price Waterhouse, Net
Engineering, della gara internazionale (indetta dal Ministero lavori pubblici)
per l’advisor sul progetto di attraversamento stabile dello Stretto (aspetti
ambientali, territoriali-urbanistici, trasportistici e di fattibilità
economica)”.
Altrettanto
instancabile pro-pontista la professionista messinese “consulente esterna”
della Variante al PRG, nonché incaricata della VAS del nuovo Piano regolatore
portuale di Messina. Entrata a far parte nel maggio 2015 del consiglio
d’amministrazione dell’ANAS, la società per azioni controllata per intero dal
Ministero dell’Economia a cui è affidata la gestione della rete stradale ed
autostradale italiana, Francesca Moraci è ordinaria di Urbanistica dell’Università “Mediterranea”
di Reggio Calabria. Già componente della Commissione urbanistica del Comune di
Messina e del Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale
della Regione Sicilia, la professoressa Moraci è stata nominata nell’aprile
2014 dal Ministero delle infrastrutture e trasporti quale componente del tavolo
tecnico istituito per la redazione dello Studio
di fattibilità per il miglioramento dei sistemi di collegamento marittimo,
ferroviario e stradale nell’Area dello Stretto di Messina. Inoltre, su
delega del sindaco del Comune di San Filippo del Mela, è pure componente del
Comitato Portuale dell’Autorità Portuale di Messina–Milazzo, in qualità di
“esperto per le infrastrutture”.
“Nel
campo della pianificazione territoriale ed urbanistica e dei trasporti, in
edilizia e nell’ambito della pianificazione ambientale, si ricordano tra le
esperienze, la redazione di piani di settore, generali e di attuazione come, ad
esempio, la Variante Generale al P.R.G. di Messina; il Piano dei Parchi e delle
aree protette e relativi regolamenti della Regione Sicilia; l’aggiornamento ed
integrazione dello Studio di Impatto Ambientale del progetto del Ponte sullo
Stretto di Messina ed i suoi collegamenti e predisposizione della documentazione
necessaria all’accertamento di conformità urbanistica delle opere, e della
localizzazione urbanistica del Ponte e dei suoi collegamenti (gara
internazionale)”, si legge nel curriculum dell’urbanista messinese. Inoltre
Moraci è componente del Comitato di coordinamento per l’accordo stipulato tra
le Università di Messina e Reggio Calabria, il consorzio Eurolink guidato da
Impregilo, general contractor per la realizzazione del Ponte, la società
Stretto di Messina, Parsons Italia e Sviluppo Italia Sicilia Spa, avente come
finalità “l’erogazione di servizi e prestazioni strumentali alla realizzazione
del Ponte sullo Stretto, nell’ambito dei settori della formazione, ricerca e
trasferimento tecnologico”.
Tra
le principali attività di consulenza effettuate da Francesca Moraci, quelle a
favore di società pubbliche e private entrate a pieno titolo nella storia
multimilionaria del Ponte fantasma: Bonifica Spa, PricewaterhouseCoopers,
Parsons, Systra, Stretto di Messina e Parsons Transpontation Group. In quest’ultimo
gruppo internazionale, Moraci ha ricoperto l’incarico di componente del
comitato scientifico per il Project Management Consulting del progetto del
Ponte e delle opere connesse e compensative, con attività di “consulenza e
assistenza tecnica e scientifica di indirizzo” alla progettazione del
contraente generale Eurolink.
In
qualità di responsabile del laboratorio LabStuTep (Strategie Urbane e Territoriali per la Pianificazione) del Dipartimento
Scienze Ambientali e Territoriali (DASTEC) dell’Università di Reggio Calabria,
Francesca Moraci ha sottoscritto con l’allora assessore per lo Sviluppo del
Comune di Messina, Gianfranco Scoglio, l’accordo quadro che ha dato vita nel
luglio 2012 al primo UrbanLab della Città
e dell’area Metropolitana. “L’accordo prevede in particolare l’assistenza tecnico-scientifica per la
progettazione, sviluppo, attivazione e prima gestione dell’UrbanLab, grazie
al contributo scientifico della prof. arch. Francesca Moraci, con la
collaborazione del prof. arch. Giuseppe Fera”, riportava la nota stampa emessa
da Palazzo Zanca (amministrazione di centrodestra, sindaco Giuseppe Buzzanca).
“Le prime attività che saranno svolte riguardano la definizione di un modello
gestionale dell’UrbanLab secondo una
base progettuale già redatta dalla professoressa Moraci e consegnata all’Ufficio
Programmi Complessi del Comune di Messina quale struttura responsabile di UrbanLab; l’attivazione di un primo
laboratorio tematico Azioni Integrate Innovative
sulle azioni poste in essere dal Comune di Messina nell’ambito della
programmazione nazionale avviata dal Ministero delle Infrastrutture”. Fu
inoltre affidata a UrbanLab l’attivazione
di un laboratorio tematico per la “partecipazione al nuovo PRG della Città di
Messina”, con la coordinazione dell’assessore alle Politiche del Territorio, Giuseppe
Corvaja e del docente universitario Giuseppe Fera.
L’UrbanLab è stato mantenuto in vita e
potenziato con il cambio di guardia a Palazzo Zanca. Nelle intenzioni del
sindaco Accorinti e dell’assessore De Cola, esso dovrebbe fare da “strumento di partecipazione attiva della società civile, ed in particolare dei giovani,
ai processi decisionali delle strategie di sviluppo del territorio, della
cultura d’impresa, delle arti”. Coordinato dal dirigente ing. Giacomo
Villari, UrbanLab è stato posto alle
dipendenze dall’Ufficio Programmi Complessi del Comune, diretto dall’ing. Mario
Pizzino. I programmi in essere sono quelli più ambiziosi, propagandati e
gettonati dall’amministrazione comunale: l’INTERREG IVC – progetto
SUM per promuovere la realizzazione di
politiche a livello locale e regionale in materia di mobilità urbana
sostenibile; lo sviluppo di un Piano di azione locale per la rinaturalizzazione
e rivitalizzazione dei villaggi collinari e green economy, il recupero della
memoria storica e delle tradizioni (URBACT II); il P.R.U.S.S.T che si pone l’obiettivo
di avviare una serie di azioni mirate ad attivare finanziamenti per interventi
in aree urbane ed il potenziamento del sistema economico; il P.I.A.U. per la
riqualificazione di “aree sottoutilizzate marginali alle strutture portuali e
ferroviarie”; il Piano Strategico Messina
2020 per lo “sviluppo sostenibile” del territorio; PISU / PIST Governance, progettualità in collaborazione con i
dipartimenti di vari assessorati del Comune; il Piano Particolareggiato di Capo
Peloro per la “realizzazione di un complesso di edifici pubblici e privati con
finalità culturali e turistico-ricettive e la realizzazione di opere di
urbanizzazione”; la realizzazione di una piastra logistico/distributiva in
prossimità del nuovo porto commerciale realizzato in località Tremestieri; la
Programmazione triennale di Opere pubbliche e Finanza di Progetto per un
importo superiore a 100.000 euro; il Programma di costituzione di un polo di
eccellenza socio-assistenziale presso l’Istituto Marino di Mortelle “con finalità
culturali, aggregative ed informative, destinate a diverse categorie di utenti”.
La sede tecnico-organizzativa di UrbanLab
si trova attualmente al 4° piano del Palazzo della Cultura “Antonello da Messina”,
in viale Boccetta.
“La nuova Amministrazione
comunale ha ri-avviato il ragionamento urbanistico sulla città decidendo di Ripensare Messina attraverso due
principi guida: coerenza e condivisione”, dichiarava nel settembre 2014
l’assessore all’urbanistica Sergio De Cola, in occasione del lancio del Piano
Pi.Co. che nelle intenzioni del Comune avrebbe dovuto portare alla stesura del
“nuovo PRG condiviso”. “Pi.Co. ha visto una fase di ascolto aperta a tutti i
cittadini e laboratori tematici coordinati da Urbanlab Messina e da LabProCom
dell’Università di Reggio Calabria”, spiegava De Cola. “Si lavora alla
costruzione di una nuova idea di città a partire dalla salvaguardia ambientale
e del paesaggio, applicando metodi innovativi per la rappresentazione del
rischio idrogeologico e dalla rigenerazione urbana per la riqualificazione
della città esistente e il contenimento del consumo/spreco di suolo”. Impegni
partecipativi smentiti poi dal modus operandi degli estensori della mini
Variante al PRG e dalla secretazione degli atti ordinata dall’amministrazione.
Sempre nel corso della presentazione del progetto Pi.Co., l’assessore
annunciava l’avvio della selezione per individuare il “consulente esterno” da
affiancare ai funzionari del Comune per la redazione del nuovo PRG. “Alla
manifestazione d’interesse ai fini del conferimento dell’incarico hanno
risposto in 25”, dichiarava De Cola. Tra gli aspiranti, l’immancabile Francesco Karrer.
Per
la cronaca, la professoressa Francesca Moraci è coniuge (e collega) di Dario
Maria Rocco La Fauci, altro noto e potente professionista locale, già assessore
alla Provincia Regionale di Messina con delega alla viabilità (giunta di
centrodestra presieduta dall’ex senatore Nanni Ricevuto) e presidente del
Consiglio provinciale dell’Ordine degli Architetti dal 1997 al 2008. La firma
di Dario La Fauci compare su numerosi progetti di complessi residenziali,
alloggi di edilizia popolare, opere pubbliche, ecc.. Tra gli incarichi più
rilevanti per importo e importanza, quelli di direttore tecnico per i lavori di
realizzazione del Palazzetto dello Sport in località San Filippo e
del nuovo Centro sportivo universitario con annesse palestre, piscina e
residence per atleti in località Annunziata, appaltati tutti dal Comune di Messina
al Raggruppamento temporaneo d’imprese guidato dalla “Nino Ferrari” di Roma;
co-progettista per la ristrutturazione del padiglione “C” del Policlinico
Universitario e della realizzazione del nuovo Plesso fieristico di Messina
(bando di concessione temporale bandito dall’Autorità portuale) e di quasi
2.000 alloggi a carattere sociale in località Bordonaro, Sperone e Galati
(committente la Lega delle Cooperative su
delega dell’Amministrazione comunale). La Fauci ha inoltre collaborato
con la moglie Francesca Moraci alla redazione del progetto di un plesso scolastico
polivalente in località Catarratti; del PRG e del P.I.P: del Comune di San Filippo del Mela; degli studi di valutazione
d’impatto ambientale del poligono di tiro nel Comune di Nizza Sicilia, del
Centro direzionale e dei servizi nella zona industriale A.S.I. di Messina e di
altre opere nei comuni di Furci Siculo, San Teodoro e Mongiuffi Melia.
A rendere ancora più
invidiabile il curriculum professionale dell’architetto Dario La Fauci anche
l’incarico di “consulente in materia architettonica ed urbanistica”
dell’allora presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo; componente
del Consiglio Regionale dell’Urbanistica dell’Assessorato Territorio Regione
Sicilia (dal settembre 2002 al dicembre 2006) e del Consiglio
d’amministrazione del Consorzio Autostrade Siciliane (giugno 2007 - giugno 2009);
consulente per il Comune di Messina per la “riqualificazione
e lo sviluppo economico e sociale del territorio” (determina del commissario
regionale dell’11 aprile 2008, n° 4806); componente della Commissione edilizia
del Comune di Messina (1993–1998)
e presidente della Commissione urbanistica comunale (febbraio
2004 - giugno 2005); componente della Commissione di giuria della
gara per la costituenda società di trasformazione urbana per la
Riqualificazione dell’area del Tirone, sempre nel Comune di Messina (2003). Ancora
su incarico dell’ex presidente della Regione Lombardo, il professionista
peloritano ha redatto il progetto per
la realizzazione di alloggi e la riqualificazione di un’area degradata di
edilizia popolare a seguito dell’alluvione dell’1 ottobre 2009 in contrada
Foragine, nel comune di Scaletta Zanclea, e di rilocalizzazione di 30 unità
abitative in contrada Grazia, San Fratello. Come la moglie, anche l’arch. La Fauci ha ricoperto
l’incarico di consulente di Parsons Transportation Group relativamente al
“Megaprogetto territoriale e paesaggistico, collegato al Ponte sullo Stretto di
Messina. Fase 1 Analisi ricognitiva”. Il professionista, infine, è stato pure componente
del Comitato scientifico alla programmazione e delle infrastrutture (aeroporto,
area metropolitana, Ponte di Messina, ecc.) della Provincia regionale di
Messina dal 2002 al 2008.
Cambiano i governi e le amministrazioni, ma nella città dello Stretto,
varianti ai PRG e progetti di opere pubbliche ed edilizia privata sono un
affare di pochi. Veramente pochi.
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