Hotspot migranti a Messina. Le ambiguità e le complicità dell'Amministrazione comunale
“Non sapevamo”. “Non l’aveva
detto nessuno”. “Non lo vogliamo”. I ritornelli del sindaco Accorinti e dei
suoi assessori dopo l’ultima conferma ufficiale del governo Gentiloni-Minniti
sulla trasformazione della ex caserma Bisconte di Messina (già centro-lager per
migranti e minori stranieri non accompagnati) in hotspot Ue-Frontex per la
detenzione, identificazione ed espulsione manu militari dei richiedenti asilo
provenienti da mezzo mondo. Se si arriva a questo, purtroppo, però, è anche
colpa dei comportamenti in parte omissivi e in parte collaborativi dell’amministrazione
comunale di Messina e di buona parte dei disattenti consiglieri comunali.
Che l’intenzione delle
autorità italiane ed europee di convertire Messina in “porto sicuro” e centro strategico
delle politiche di guerra e repressione contro i migranti, lo si sapeva da
tempo, e inutilmente giornalisti indipendenti, gli ex consiglieri Luigi Sturniolo
e Nina Lo Presti, alcune associazioni di volontariato, MigraLab, l’Arci, il
Prc, M5S, la Campagna LasciateCientrare e BordelineSicilia lo avevano
denunciato inutilmente più volte. A Palazzo Zanca, però, si è preferito far
finta di niente, ignorare volutamente le denunce o fare da megafono delle false
smentite della Prefettura e del Governo. Nel frattempo, però, c’era chi sperava
di “monetizzare” le infauste collaborazioni con le politiche di “governance” nazionali
ed europee e gli ipocriti silenzi, magari ritagliandosi uno spazio di gestione
diretta del (futuro) hub e/o una porzione degli immensi spazi della ex caserma “Bisconte”.
Un comportamento pericoloso e
ambiguo e che ha avuto il demerito di spianare la strada al criminale progetto
Ue-Frontex dell’hotspot di Bisconte.
Utile riportare alla memoria
i primi pessimi “interventi” dell’Amministrazione Accorinti
29 ottobre 2013 –
Formalizzato l’interesse dell’amministrazione comunale a utilizzare le aree
militari di Bisconte.
28 dicembre 2013 - Il
Ministero della Difesa emette il seguente comunicato: “Individuata a Messina
una struttura militare da mettere a disposizione del Viminale per l’accoglienza
degli immigrati. In relazione al tema della necessità di ospitare gli
immigrati in un luogo idoneo, il Ministero della Difesa rende noto che ha già
provveduto nei giorni scorsi ad individuare un immobile, la caserma “Gasparro
Masotti” di Messina in località Bisconte, informando il Ministero dell'Interno.
Tale spazio, nei tempi della cessione da parte del Demanio, potrà transitare
nella disponibilità del citato Ministero in modo da ottemperare alle necessità
di queste ore”.
31 dicembre 2013 - In un’intervista a Tempo Stretto, a proposito della
disponibilità del Ministero della Difesa di cedere la caserma di Bisconte al Viminale per usarla come centro di
accoglienza, l’assessore alla Protezione Civile Filippo Cucinotta, commenta: “Questa amministrazione ha da sempre
richiesto il transito per attività civili, come l’emergenza abitativa, delle
aree che concernono alla caserma di Bisconte, però avendo sentito di questa
intenzione del Ministero della Difesa, siamo allarmati. Vogliamo essere parte
attiva sul territorio cittadino per gestire l’accoglienza ed esprimiamo,
viceversa, il timore che se venisse lasciata al Ministero della Difesa possa
diventare un centro impermeabile”.
7 gennaio 2014 – La Prefettura esegue il
primo sopralluogo presso la
caserma Gasparro-Masotti, in località Bisconte, per verificare l’idoneità della
struttura per l’accoglienza dei profughi. Il sopralluogo è preceduto da un
incontro con i rappresentanti del ministero della Difesa, della locale brigata
meccanizzata Aosta, dell’Agenzia regionale del demanio, del Provveditorato
regionale alle opere pubbliche, della Questura e del Comando provinciale dei
vigili del fuoco.
21 gennaio 2014 - Il
prefetto Stefano Trotta, dopo la riunione tecnica del Coordinamento Interforze
del 9 gennaio, conferma “la messa in disponibilità della Caserma Masotto di
Bisconte appartenente al Demanio militare”.
4 febbraio 2014 - Tempo
Stretto annuncia che “la Giunta approverà a giorni una delibera con la
quale l’amministrazione esprime l’interesse di utilizzare l’area della Caserma
di Bisconte per vari motivi, compresa “l’accoglienza dei migranti”. “Il Sindaco
e il Segretario Generale sono andati a Roma in missione il mese scorso, dal
momento che il Viminale - successivamente alla disponibilità del Ministero
della Difesa che ha fine anno ha offerto a quello dell’interno l’uso della
struttura - ha chiesto al Comune se era interessato ad utilizzare l’area e gli
edifici annessi”.
5
febbraio 2014 - La Giunta Accorinti, dopo l’approvazione di due
provvedimenti di natura legale, delibera l’atto di indirizzo relativo
all’acquisizione della caserma Masotto a Bisconte, di proprietà del
Demanio militare “ai fini sociali e a beneficio della collettività”. Il
provvedimento è inviato alla Prefettura di Messina e al Demanio Militare del
Ministero della Difesa, oltre che alla presidenza del Consiglio Comunale. La
delibera sottolinea come “gli interventi di riqualificazione potrebbero essere
oggetto di specifico finanziamento sui fondi strutturali dell’Unione Europea”. Vengono
infine trasferiti al dirigente del dipartimento Demanio e
Patrimonio tutti i necessari adempimenti propedeutici e consequenziali connessi
all’acquisizione dell’immobile. Scrive Tempo
Stretto: “Per quanto riguarda come utilizzare l’area, anche se a Palazzo
Zanca c’è chi ipotizza la realizzazione del nuovo Palazzo di Giustizia nella
zona dell’ex Caserma, l’opzione più probabile riguarda l’utilizzo dei plessi
per l’emergenza abitativa, sia in modo stabile che temporaneo. Nel primo caso
verrebbero usati per la realizzazione di alloggi popolari, nel secondo per
ricoveri temporanei, non solo per famiglie in difficoltà ma anche per
l’accoglienza dei migranti”.
18 febbraio 2014 - Giunge la
risposta all’interrogazione rivolta dal portavoce messinese del MoVimento 5
Stelle Francesco D’Uva al Ministro dell’Interno Angelino Alfano.
Nell’interrogazione veniva chiesto se il Ministro ritenesse rispettati gli
obblighi derivanti dalle attuali normative in tema di immigrazione e di tutela
dei fondamentali diritti umani, se la città di Messina fosse mai stata
individuata come centro di smistamento per i richiedenti asilo politico. “Dalla risposta del sottosegretario – dichiara
D’Uva - nessun esplicito riferimento viene fatto in
merito alla possibilità di istituire un centro di accoglienza nella città di
Messina, facendoci pensare ad un silenzioso diniego da parte del Ministero”.
10 marzo 2014 – In un’intervista a Messina.sicilians. il vicesindaco Guido
Signorino spiega le due ipotesi di massima al vaglio dell’amministrazione
per l’uso delle ex caserme di Bisconte: “la realizzazione del secondo
palazzo di giustizia,oppure quello che è stato definito un polo della
solidarietà, cioè un utilizzo del plesso per diverse finalità di
carattere sociale”. “I numerosi fabbricati di cui è dotata la caserma Masotto
opportunamente ristrutturati potrebbero aiutarci a risolvere molti problemi - dichiara
Signorino. Dall’emergenza abitativa alle esigenze connesse a un’accoglienza di
profughi e richiedenti asilo secondo standard umani (…) Le somme di
danaro previste per Messina nell’ambio del PON Città per cui abbiamo
trattato con il governo Letta dovrebbero permettere all’amministrazione di
programmare adeguatamente e realizzare in tempi certi tutte le opere necessarie
a rendere fruibile l’ex caserma”.
17 marzo 2014 - Il sindaco Accorinti annuncia una
trasferta a Roma, per affrontare il tema dell’ex caserma di Bisconte. Scrive Tempo Stretto: “Lì, secondo le
intenzioni dell’amministrazione comunale, dovranno nascere un centro di
accoglienza e il nuovo palazzo di giustizia”. “E’ un’area di 70mila metri
quadri – afferma Accorinti alla testata online -, talmente grande che si
possono fare entrambe le cose, ovviamente separate. Spero di poter andare a
Roma, a parlare direttamente con il ministro Alfano, già nel corso di questa
settimana. La loro disponibilità sembra chiara, noi vogliamo accelerare il
percorso. Sono stato a Lampedusa per dire ai lampedusani che non li lasceremo
mai soli e che vogliamo fare un centro di accoglienza serio dove i diritti
umani non siano calpestati. Un centro che poi può servire anche per ogni tipo
di emergenza e che sarebbe potuto essere utile, ad esempio, dopo l’alluvione di
Giampilieri”.
30 marzo 2014 – Incontro a
Messina tra Accorinti e Alfano; si parla pure su utilizzo Bisconte per
migranti. Dopo l’incontro con il Ministro Alfano e il Sindaco Renato Accorinti in cui
è stato discusso anche il problema dell’accoglienza ai migranti, il circolo
Peppino Impastato di Rifondazione Comunista di Messina, frena gli entusiasmi
dell’Amministrazione sull’ipotesi di istituire un centro di accoglienza nei
locali della Caserma di Bisconte. “Sarebbe un’altra Mineo”, avvisano i
Comunisti. “Da alcune settimane il primo cittadino di Messina parla di
ripristinare l’ex caserma di Bisconte per farla diventare un centro per l’accoglienza.
La struttura stessa dell’ex caserma chiama inevitabilmente associazioni con
altre realtà come quella del CARA di Mineo, diventato ormai quasi un
ricettacolo di esseri umani costretti a vivere in condizioni drammatiche
nell’attesa di essere convocati dalle commissioni d’esame. Non ci sono elementi
che ci possano far pensare o far credere che ci si voglia orientare in un’altra
direzione, proprio perché lo stesso governo Renzi non ha mostrato un cambio di
linea ed è palese che tra ritardi e vari disinteressi, in questi mesi non si è
lavorato per l’allargamento del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e
Rifugiati (SPRAR)”.
15 aprile 2014 – Alla vigilia della scadenza del tempo
di presentazione delle domande di partecipazione al bando di gara indetto dalla
Prefettura di Messina, per l’individuazione di una struttura idonea ai fini
della prima accoglienza dei migranti, sopralluogo nell’area dell’ex Caserma di
Bisconte, svolto dall’assessore Sergio
De Cola, insieme ad una delegazione di circa 10 componenti della Difesa. Scrive Tempo Stretto: “l’amministrazione sembra puntare per l’alternativa
suggerita dallo stesso Ministero degli Interni, in concerto con quello della
Difesa che ha messo a disposizione l’area: spostare i migranti dalla tendopoli
del PalaNebiolo ad una delle strutture che formano l’ex Caserma. (…) Soprattutto
l’assessore De Cola si è espresso in questi giorni con particolare favore circa
la possibilità di creare un centro d’accoglienza nella struttura dell’ex
Caserma Bisconte, di cui il Comune ha fatto richiesta formale d’utilizzo, dopo
l’ok dello stesso Ministro degli Interni, Angelino Alfano”. In un successivo articolo a firma di
Marcella Ruggeri, pubblicato il 18 aprile: “La vasta zona che si estende per 70
mila metri quadri risulta formata da tre grandi caserme: Gasparro, Masotto e
Neserva. “Quest’ultima, rispetto alle altre, sembra in buono stato – chiarisce
De Cola -. Tutte le caserme hanno spazi enormi con altrettanti fabbricati al
loro interno enormi, per cui ci si domanda perché non si è fatta mai richiesta
agli organi competenti per poterle utilizzare. Il responsabile della struttura
ha dichiarato di voler cedere ben volentieri alcune parti o addirittura
l’intera area al Comune di Messina per gestirla nell’ambito della
programmazione d’emergenza abitativa, quale potrebbe essere l’ospitalità agli
immigrati in fuga dal loro Paese e giunti nelle nostre coste. Bisogna attendere
che le Autorità militari ci inoltrino la documentazione mancante e ulteriori
dati e autorizzazioni, dopo l’avvenuta visita che permetterà di decidere su
quali specifiche zone operare anche in base alla disponibilità
finanziaria”. La Neserva era adibita ad alloggio delle truppe quindi è già
attrezzata di dormitori e servizi igienici. “Occorre fare il punto degli
interventi di riqualificazione e manutenzione – osserva ancora De Cola. A detta
degli esperti che hanno partecipato alla visita, gli edifici presenti sono
dotati dei requisiti di sicurezza, essendo parte integrante di una zona
militare, particolarmente attenta alle norme strutturali e d’impianto”. Ricordiamo
che Messina ha potuto già accedere ai fondi Pon Metro 2014/2020 pari a 80-100
milioni di euro, destinati alle città metropolitane delle regioni ad Obiettivo
convergenza. Potrà, per l’esattezza, investire 58 milioni di euro per un piano
di inclusione sociale. Di questa somma, 10 milioni e 800 mila euro saranno
dirottati per il recupero delle aree militari dismesse quindi compresa
Bisconte.
29 aprile 2014 – Nel corso dell’incontro “Messina
città dell’emergenza oppure città dell’accoglienza”, organizzato dal Circolo
Arci Thomas Sankara e dal Teatro Pinelli a Palazzo Zanca, il Sindaco, Renato
Accorinti afferma che “le dichiarazioni dell’assessore all’urbanistica De Cola sono
state fraintese dalla stampa con la conseguenza di disinformare la
cittadinanza”. Accorinti rigetta l’ipotesi ventilata dallo stesso Ministero
degli Interni di utilizzare l’area della Caserma di Bisconte per la prima
accoglienza ai migranti. Ai partiti e alle associazioni che avevano lanciato
l’allarme dichiarando che Bisconte “sarà un’altra Mineo”, il Sindaco risponde: “non
si è mai parlato di migliaia di persone e l’interesse della Giunta sull’area di
Bisconte è focalizzato, piuttosto, alla creazione del secondo Palazzo di
Giustizia, come seconda opzione dopo l’Ospedale Militare per accogliere la
struttura”.
2 luglio 2014 - Il vicesindaco, Guido Signorino,
conferma al presidente della Corte d’Appello, Nicolò Fazio, che
l’Amministrazione comunale ha contattato il Governo, per ottenere che uno
spazio adeguato della Caserma Crisafulli-Zuccarello (attuale Ospedale Militare)
venga reso disponibile per la realizzazione immediata del secondo palazzo di
giustizia. “Dopo avere discusso di questa opportunità col ministro
dell’Interno, Angelino Alfano, ed averla condivisa con l’onorevole Vincenzo
Garofalo, il sindaco, Renato Accorinti, ha sottoposto questa ipotesi al
ministero della Difesa all’inizio del mese di giugno”, afferma Signorino. Nella
stessa giornata, il sindaco Accorinti, l’assessore all’urbanistica, Sergio De
Cola, e dal direttore generale dell’Agenzia Nazionale Giovani, Giacomo
D’Arrigo, s’incontrano col Gen. Antonio Caporotundo, direttore del gruppo di
progetto task force per la valorizzazione e la dismissione degli immobili del
Ministero della Difesa, e col Tenente Colonnello, Luca Andreoli, consigliere
del Ministero della Difesa per le politiche di valorizzazione. “In un clima di
ampia collaborazione, si è discusso della possibilità di liberare un adeguato
spazio ai fini della localizzazione del palazzo di giustizia”, riporta un
comunicato di Palazzo Zanca. “Oltre che di Crisafulli-Zuccarello, si è parlato
anche del sito di Bisconte e di Campo Italia, per le esigenze più volte rappresentate
dall’Amministrazione di offrire risposte alle necessità di opere di accoglienza
e rilocalizzazione di funzioni della città”.
25 luglio 2014 – Il Corriere
della Sera pubblica l’articolo Sbarchi,
ecco il piano sull’accoglienza. Alla Lombardia lo sforzo maggiore. Si
legge: “Quattro caserme da 600 posti ciascuna, un modulo organizzativo da 10.000 posti che tutte le Regioni devono
rendere disponibile per le emergenze, un progetto articolato per l’accoglienza
e la sistemazione dei minori. È questo il piano
strutturato da 700 milioni di euro messo a punto dal ministero dell’Interno
per fronteggiare l’arrivo dei migranti che continuano ad approdare sulle nostre
coste. (…) Dal Viminale sono già partiti due telegrammi urgenti per
l’applicazione del modulo di
emergenza che prevede la sistemazione di 10.000 persone ogni volta. (…)
Un’ulteriore copertura si potrà avere
con la messa a disposizione delle quattro caserme in cui sono già stati
attivati i lavori per la messa a disposizione urgente: Masotto di Bisconte a
Messina, Civitavecchia, Montichiari e Bari. “Ma la capienza non potrà superare
i 600 posti - avvertono i tecnici del ministero - perché si tratta di una
sistemazione che può durare mesi e dunque deve essere facilmente gestibile”.
L’obiettivo è di evitare il rischio sovraffollamento che trasforma le strutture
in una sorta di carcere. La direttiva del ministro Alfano, concordata con gli
enti locali e attuata dal Dipartimento Immigrazione guidato dal prefetto Mario
Morcone, si muove su tre priorità: “Velocizzazione delle procedure di
identificazione e verbalizzazione delle richieste di asilo da parte delle
questure per garantire l’immediato accesso alla procedura anche al fine
dell’immediato rilascio del permesso di soggiorno; accelerazione dei tempi per
l’esame delle richieste di protezione internazionale da parte delle Commissioni
territoriali per poter avviare nel più breve tempo possibile i percorsi di
integrazione; potenziare il sistema di accoglienza e protezione dei minori”. L’accordo
siglato con gli enti locali prevede «la prima accoglienza in strutture
governative con tempi di permanenza contenuti al fine di garantire il turn over
delle presenze, evitando la saturazione dei centri”.
5 agosto 2014 – Dopo
un’ispezione in loco, la Prefettura annuncia che entro una settimana saranno
pronte le strutture d’accoglienza a Bisconte. All’inizio previsti 200 posti. Vigili del
fuoco, Protezione civile e Croce Rossa si occupano di rendere abitabili
gli stanzoni di una delle caserme ormai in disuso. Tre gli ambienti della ex
caserma dove sono stati allestiti i letti a castello. Predisposta, poi, anche
sala mensa, nuove docce e lavandini. I
vigili del fuoco dovranno fornire fra l’altro i bagni chimici e le docce da
campo. L’ospitalità sarà a cura dello stesso ente gestore che si occupa dal
novembre 2013 della tendopoli del complesso sportivo Primo Nebiolo (il
consorzio con capofila la Sines Hospes insieme a La Cascina Global Server e
Sol.Co.).
26 agosto 2014 - Durante l’incontro
a Roma con primo ministro Renzi, Accorinti affronta pure il tema di Bisconte.
Richiesta formalmente “l’assegnazione al Comune di una porzione (4 ettari su
15) del Complesso militare Caserma Crisafulli – Caserma Zuccarello con finalità
di realizzazione del Secondo palazzo di Giustizia”. “L’operazione
consentirebbe l’attivazione del finanziamento di circa 17 milioni di euro, già
disponibile e bloccato da oltre 28 anni, per la mancata individuazione di un’area
idonea allo scopo, consentendo altresì importantissime economie in relazione ai
fitti passivi per motivi di giustizia (circa 1,5 mln.euro/anno)”. Nello stesso
documento, l’Amministrazione comunale richiede che con parte degli (ex) fondi
destinati alla realizzazione del Onte sullo Stretto, si finanzi la
“rifunzionalizzazione di strutture militari non più in uso (punto 5.2)”. Le
aree militari dismesse di Bisconte e Annunziata (Campo Italia), attualmente in
uso al Ministero della Difesa, risultano non più utilizzate da molti anni. Il
loro conferimento al patrimonio del Comune di Messina consentirebbe il
riutilizzo delle stesse per usi diversi, in particolare le aree di Bisconte
possono essere destinate a parco urbano e ad emergenza abitativa e/o
accoglienza. La zona di Campo Italia (Annunziata alta), sita al di fuori del
centro urbano, potrebbe essere destinata alla realizzazione di una casa
circondariale basata su principi di rieducazione e riabilitazione”.
27 agosto 2014 - Sbarcano a Messina 260 i migranti; 200 di essi saranno ospitati alla
Caserma Bisconte. E’ il battesimo della struttura destinata a fare da centro di
prima accoglienza per adulti e minori stranieri non accompagnati e, adesso da
Hub-Hotspot.
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