Quei minori stranieri nell’inferno del Palanebiolo, la tendopoli della vergogna
Fango,
fango e solo fango. Dopo le violente piogge di oggi, si presenta così la
tendopoli realizzata nell’ex campo di baseball del Palanebiolo (Annunziata) di
Messina, per la “prima accoglienza” dei migranti giunti in Sicilia e da alcune
settimane convertita del tutto arbitrariamente a centro per minori stranieri
non accompagnati. Sono una novantina circa i giovani minorenni (tra essi pure
una decina di ragazze) costretti a vivere in condizioni disumane, lottando
quotidianamente contro il freddo, l’acqua, l’inedia e l’incapacità dello stato
italiano di rispettare le leggi internazionali e riconoscere solidarietà e
dignità piena a chi sfugge da guerre, carestie, crimini socio-ambientali, la
coscrizione obbligatoria.
E
continua ormai da oltre tre anni lo scandalo di questa Tendopoli. Dal novembre
del 2013 le persone “ospiti” del centro prefettizio subiscono ad ogni inverno
gli allagamenti ad ogni pioggia. Questo perché il campo in cui sono state
installate le 32 tende, messo a disposizione dall’Università degli Studi di
Messina, è per sua conformazione portato ad allagarsi, soprattutto sulla parte
lato mare. Un “difetto” già rilevato nell’ispezione dei Vigili del Fuoco svolta
prima della creazione della tendopoli.
Dal 1°
dicembre la struttura del Palanebiolo è gestita ancora una volta dalla
cooperativa Senis Hospes di Senise (Potenza) congiuntamente alla coop
socia-sorella Domus Caritatis di Roma. Le due coop hanno fatta man bassa di
centri di prima accoglienza, CARA, CIE e SPRAR in tutta Italia e solo a Messina
controllano con fatturati di milioni di euro oltre il lager del Palanebiolo anche
l’(ex) caserma di “Bisconte, anch’essa arbitrariamente e illegittimamente
convertita in struttara per soli minori stranieri non accompagnati (circa200),
il centro “Ahmed” convenzionato con l’Amministrazione comunale di Messina
nonostante non risponda ai requisiti di legge regionali, altre piccole
strutture per minori sparsi nel Comune e buona parte del progetto Sprar (valore
un milione e 600mila euro) che sempre il Comune di Messina ha ottenuto dal
Ministero degli Interno qualche mese fa.
Da Trieste
a Pozzallo il duo Senis Hospes e Domus Caritatis ha sollevato preoccupazioni
degli organi di stampa, indagini giudiziarie e anche qualche ispezione
ministeriale. A Messina invece,
nulla di tutto questo e in Prefettura, Questura, Università, Palazzo Zanca e
Tribunali fanno tutti finta di non vedere e non sentire ma soprattutto
tacciono, tacciono, tacciono.
Dai dati
ufficiali, sono già 650 i minori stranieri non accompagnati “ospiti” nella sola
città di Messina, un numero irresponsabilmente elevato che risponde
evidentemente a sole logiche clientelari-affaristiche e non certo agli
interessi e ai diritti dei giovani migranti, quasi la metà di essi semi-reclusi
nelle tende dell’Annunziata o in tre
orribili stanzoni della caserma di Bisconte dove i letti a castello sono
attaccati l’uno all’altro e i servizi igienico-sanitari nettamente
insufficienti o deficitari.
A Natale,
se Gesù nascerà in una grotta, molti di questi adolescenti lo passeranno nel
fango. Dopo duemila anni, per i diritti dell’infanzia, evidentemente, nulla è
cambiato...
Articolo
pubblicato in Stampalibera.it il 20
dicembre 2016,
http://www.stampalibera.it/2016/12/20/messina-le-foto-shock-quei-minori-nellinferno-del-palanebiolo/
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