Capo Peloro e il conflitto d’interessi dell’assessore di Accorinti
Presenza ingombrante ed eco-discutibile quella dell’ingegnere
Sergio De Cola nella giunta di Messina guidata da Renato Accorinti. Il
professionista, assessore all’urbanistica e co-fondatore nel 1988 dello studio
di progettazione “De Cola Associati” (tra i più quotati in Sicilia nel campo dell’edilizia
residenziale, ospedaliera e universitaria, delle opere pubbliche e dei progetti
urbani), ha ottenuto l’inserimento nel Masterplan della Città Metropolitana del
Piano di riqualificazione del Pilone di
Capo Peloro, redatto proprio dai De Cola con la collaborazione della Buffi
Associes e dell’architetto Pier Paolo Balbo di Vinadio. L’importo dei lavori è stimato
in 9 milioni di euro circa.
Il progetto, finalizzato alla “riconfigurazione” del Pilone
(ex Enel) sovrastante la fragile spiaggia di Capo Peloro, naviga da diversi
anni tra gli uffici e gli assessorati del Comune di Messina. Fu la Giunta
municipale di centro ed estrema destra, sindaco Giuseppe Buzzanca, con delibera
n. 1491 del 15 dicembre 2011, ad affidare allo studio De Cola e partner la
redazione del progetto preliminare delle opere di riqualificazione funzionale e
strutturale del basamento del Pilone, per un importo di 128.000 euro. Sempre la
Giunta Buzzanca, con delibera n. 11 del 15 gennaio 2002, espresse la volontà di
procedere alla realizzazione delle opere con il ricorso allo strumento della
“finanza di progetto” o della “concessione e gestione”, attraverso cioè il “coinvolgimento
dell’imprenditoria privata”. L’affidamento dell’incarico alla famiglia dell’odierno
assessore all’urbanistica, fu giustificato dagli amministratori con il fatto
che nel 2000 i De Cola, insieme agli architetti Jean Pierre Buffi (Parigi) e Pier
Paolo Balbo di Vinadio (Roma), erano stati vincitori del Concorso Europeo di idee per la riqualificazione ambientale e
funzionale dell’area di Capo Peloro, indetto dal Comune di Messina e il cui
bando prevedeva tra l’altro, l’affidamento al primo classificato della
progettazione e della direzione dei lavori.
“L’incarico ha come finalità il recupero del basamento
per la fruizione collettiva mediante la realizzazione di infrastrutture, che
consentano l’utilizzo turistico del Pilone attraverso ascensori panoramici, una
piattaforma belvedere con annesso ristorante e negozi per la vendita di oggetti
relativi alla diretta fruizione del mare”, spiegò l’allora assessore ai lavori
pubblici, Gianfranco Scoglio. Il contratto tra l’Amministrazione e lo Studio De
Cola fu sottoscritto il 15 giugno 2012, mentre il progetto fu presentato alla
stampa il successivo 12 settembre successivo dall’assessore Scoglio e dagli
ingegneri Bruno e Sergio De Cola. “Il nuovo basamento del Pilone di Capo Peloro
è pensato come un moderno lido balneare, che trova nelle classiche attività
complementari (ristorazione, attività d’intrattenimento e didattica degli sport
acquatici, svago e tempo libero) elementi di forza del possibile progetto di
finanza”, dichiararono i progettisti. “Il progetto prevede una significativa
presenza di uno spazio pubblico per la cultura; uno spazio espositivo che
nell’intenzione è destinato a museo del pilone, dove potranno essere esposti i
documenti del progetto dell’opera”. A Gianfranco Scoglio toccò invece il
compito di spiegare a chi, come e perché
il progetto comporterà benefici e profitti. “Al progetto di finanza e/o alla
concessione di realizzazione e gestione sarà affidata la realizzazione
dell’opera e la sua gestione imprenditoriale, la manutenzione straordinaria e
ordinaria del traliccio, ivi compresa la sostituzione dell’ascensore esistente
per raggiungere la piattaforma a 200 metri, nonché la manutenzione
straordinaria e ordinaria degli spazi a verde delle aree limitrofe”.
Il Piano di riqualificazione ambientale e
funzionale dell’area di Capo Peloro predisposto originariamente dai
partner De Cola - Buffi – Balbo di Vinadio era in verità ben più
ambizioso, più eco-impattante e più remunerativo. Al Concorso europeo del 2000,
il progetto vincente, denominato Staccando l’ombra
da terra, prevedeva opere per una spesa complessiva di 140 milioni di euro, all’interno
di una superficie territoriale di 196.383 mq (115.117 mq in aree interne e 81.266
mq nell’area del sistema costiero). “Saranno insediate cubature convenzionali per
83.690 metri cubi con un indice di fabbricabilità territoriale di 0,727 mc/mq”,
si riporta nella scheda-progetto. “Le superfici destinate a viabilità e
parcheggi interni prevedono un’area di parcheggio autocorriere di 1.565 mq; altre
aree di 1.685 mq; un parcheggio a raso per 370 posti auto di 8.160 mq; un
parcheggio interrato per 337 posti auto di 7.425 mq; altre superfici a piazzali
e percorsi pedonali di 13.080 mq; un’area a verde del giardino tematico di 79.000
mq”. Segue poi l’elenco delle costruzioni delle aree interne: 23.378 mq di superfici
lorde di pavimento; 1.004 mq di torri di contrappesatura; tre musei – laboratori
(sezione umanistica, scientifica ed etnoantropologica) per un totale di 8.054 mq;
un albergo di 10.183 mq; un centro congressi di 3.290 mq; Pronto soccorso, stazione
Polizia Municipale, asilo servizi di 818 mq. Si prevedevano infine “costruzioni
ipogee aree del sistema costiero” per una superficie totale di pavimento di 8.705
mq, un lido balneare alla base del Pilone (1.050 mq), servizi di ristorazione e
bar (2.050 mq), spazi espositivi e acquario (3.270 mq), un lido balneare di pertinenza dell’albergo (510 mq). “E’
prevista la ricostituzione della duna lungo costa che rimodella il piede
del Pilone”, scrivevano i progettisti. “Di notte l’esplosione di petali di luce
(light architecture), costruirà la porta virtuale dello Stretto rimandando
raggi di luce al (Pilone) suo doppio calabrese…”.
Una discutibile Disneyland
dello Stretto quella prefigurata dai De Cola & S., la cui prima tappa potrebbe
portarsi a compimento presto grazie all’inserimento del progetto di riqualificazione del Pilone nel Masterplan
metropolitano. I De Cola & partner un primo successo lo hanno comunque ottenuto
nel giugno 2014 quando il sindaco Accorinti e giunta comunale approvarono la richiesta di riattivazione del
finanziamento ex Legge 122/89 (legge Tognoli) e di erogazione del finanziamento
europeo Po Fesr 2007-2013 per la realizzazione del parcheggio a raso di Torre
Faro con 500 posti auto, progetto approvato e finanziato con 3,6 milioni di
euro dalla Regione siciliana. Per la cronaca, nel 2014 lo Studio dell’assessore
De Cola - con gli immancabili architetti Giampiero Buffi e Pier Paolo
Balbo di Vinadio - aveva redatto per conto del Comune di Messina il Progetto
esecutivo per la realizzazione di parcheggi a raso nel villaggio Torre Faro ex
P.U.P. del. Consiglio Comunale n. 109 del 30/11/2006. L’incarico comprendeva pure la direzione lavori e il coordinamento
della sicurezza in fase di progettazione; 4.232.659 euro l’importo previsto per
le opere. Nel 2010, ancora lo Studio De Cola su incarico del Comune, aveva redatto
il Progetto definitivo per i parcheggi a raso di Torre Faro, stimando lavori per un importo di 1.851.000
euro.
Per Capo Peloro, quella che il sindaco Accorinti e gli
ambientalisti vorrebbero inserita nell’Area
dello Stretto Patrimonio dell’Umanità per strapparlo definitivamente agli
appetiti dei padrini del Ponte, gli ingeneri
De Cola con gli architetti Buffi e Balbo di Vinadio hanno presentato nel 2003 un
piano particolareggiato
esecutivo. Per conto del Comune di Messina, lo studio del
professionista-assessore ha pure redatto nel 2010 il Progetto generale definitivo di
una nuova viabilità di collegamento tra strada comunale Granatari e la Via
Marina di Fuori nel Villaggio di Torre Faro, importo dei lavori 1.494.990 euro (il progetto preliminare e definitivo era stata completato sette
anni prima). Nel periodo 2004-2008, sempre su incarico del Comune, la
partnership De Cola – Buffi – Balbo di Vinadio ha curato il progetto
preliminare, definitivo, esecutivo, il coordinamento della sicurezza in fase di
progettazione e la direzione degli Interventi di modellazione del suolo e
ricostituzione della vegetazione dunale nella zona di Capo Peloro - Torre Faro (importo 646.423 euro).
Nel 2000, l’anno del
Concorso europeo per progettare la cementificazione e la privatizzazione della
spiaggia di Capo Peloro, lo Studio De Cola ha curato il progetto esecutivo strutturale per il restauro e il risanamento conservativo del
Forte degli Inglesi e degli edifici ex Tiro a volo prossimi al Pilone ex
Enel, committente il CRIC - Centro
Regionale d’intervento per la cooperazione, organizzazione non governativa
fondata e diretta per diversi anni da Tonino Perna, docente di sociologia dell’Università
di Messina e odierno assessore alla cultura della città dello Stretto. Gli
interventi al Forte degli Inglesi e all’ex Tiro a volo hanno consentito la
realizzazione del Parco Letterario dello Stretto Horcynus Orca, oggi sotto il controllato della Fondazione inter-universitaria “Horcynus Orca”
(centro internazionale sui saperi e sulle tecnologie marine sotto l'egida dell’UNIDO/ONU
e polo delle culture mediterranee). La fondazione, presieduta oggi da Gaetano
Giunta (ex assessore comunale ai servizi sociali a fine anni ‘90), annovera tra
i soci fondatori le Università degli
Studi di Messina e Reggio Calabria, il Comune di Scilla, la Cooperativa sociale
Ecos-Med, Ids Informatica, Gem Srl, Ho Servizi srl, Turistica Il Gabbiano coop,
Mediabeta Srl, Sciara Srl, il CRIC Ong Onlus, Vulcania Sail Snc e l’Arci; soci
aderenti, il Comune di Palmi, l’Istituto Talassografico del C.N.R., il Consorzio
Sol.E. e la Cooperativa sociale “Nuova Idea”.
Pubblichiamo la replica dell'Ingegnere Sergio De Cola.
Pubblichiamo la replica dell'Ingegnere Sergio De Cola.
Progetto “Pilone” nel Masterplan
In merito al presunto conflitto di interessi che il Prof. Antonio Mazzeo
individua nei confronti del sottoscritto, desidero evidenziare quanto segue.
Conflitto di interessi è la possibilità di trarre vantaggi, anche
economici, da una decisione che dipende in qualche modo dallo stesso soggetto.
Chiedo quindi, soprattutto per darne conto ai lettori, se può indicare i
vantaggi, anche e non solo economici, che deriverebbero a me stesso, o a
persone a me vicine professionalmente, dall’eventuale accoglimento delle
proposte inserite nel Masterplan. A me sfuggono, e certamente non sono noti a
tutti coloro che sanno invece di cosa si stia parlando, a chiunque abbia appena
approfondito l’argomento, a chi ha avuto voglia di andare a guardare gli atti,
tutti pubblici, che definiscono inequivocabilmente questa storia.
Il progetto del basamento del Pilone di Torre Faro trae origine da un
concorso internazionale di idee svoltosi nel 1999-2000 (circa 13 anni prima
dell’insediamento della giunta Accorinti) vinto da un raggruppamento di
professionisti (prof. Arch Jan Pierre Buffi di Parigi, prof. arch. Pier Paolo
Balbo di Roma, studio De Cola Associati di Messina). La prestazione
professionale richiesta si è definitivamente conclusa, con la validazione da
parte del RUP, prima dell’insediamento di questa Giunta e quindi la situazione
contrattuale non potrà in nessun modo variare indipendentemente da qualunque
scelta sarà assunta dall’Amministrazione, attuale o futura, in merito al progetto.
Nell’interesse dei lettori, desidero precisare al Prof. Mazzeo, ed a quanti
concordino con lui, che l’inserimento o meno, del progetto “Pilone” nel
Masterplan non porterà un solo centesimo nelle mie tasche ne’ di nessuno dei
soggetti che hanno a qualsiasi titolo collaborato con il mio studio, ne’
produrrà alcun altro vantaggio, neppure in prospettiva. Infatti l’inserimento
nel Masterplan è finalizzato a finanziare le somme necessarie all’espletamento
della gara ed ai collaudi che in nessun modo potrebbero essere assegnati al
raggruppamento vincitore della gara internazionale. Mentre la possibilità di
utilizzare il lavoro come referenza curriculare si è ovviamente già consolidata
con la validazione del progetto, intervenuta come già detto, prima che io accettassi
l’incarico che il sindaco Accorinti mi ha chiesto di ricoprire.
In merito all’opportunità, ovviamente adeguatamente valutata, di inserire o
meno il progetto tra quelli inviati al governo per la definizione del
Masterplan, evidenzio che l’elenco dei progetti è stato concordato tra
tutti i sindaci della città metropolitana di Messina (108 comuni), rispetta
appieno le caratteristiche richieste dal governo e risponde ad una reale
esigenza di intervenire sul pilone. Può essere smentito ?
Questi sono i fatti, non esiste e non potrà esistere nessun conflitto, ne’
latente ne’ conclamato e neanche possibile. Sono comunque disponibile a
incontrare il Prof. Mazzeo e quanti lo ritenessero utile, per un confronto
trasparente e mi auguro chiarificatore, anche a beneficio dei tanti (forse
troppi?) commentatori che sono intervenuti.
Ringrazio per l’attenzione che si vorrà dare a questa nota.
ing. Sergio De Cola
Assessore ai rapporti con il Consiglio, all’Urbanistica, alla Protezione Civile e ai Lavori Pubblici
del Comune di Messina
ing. Sergio De Cola
Assessore ai rapporti con il Consiglio, all’Urbanistica, alla Protezione Civile e ai Lavori Pubblici
del Comune di Messina
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