"MUOS, sentenza assurda"
“La sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa
(Cga) sul Muos di Niscemi può essere definita come un’ulteriore picconata ai
più sacrosanti principi costituzionali e un gravissimo attacco al diritto alla
salute di migliaia e migliaia di siciliani”.
Sono indignati gli attivisti No Muos dopo che il Cga
ha annullato la sentenza del Tribunale amministrativo regionale, il quale lo
scorso 13 febbraio aveva giudicato illegittime le autorizzazioni rilasciate
dalla Regione siciliana in merito all’installazione del Muos di Niscemi.
Va ricordato che la struttura è stata costruita dagli
Stati Uniti (63 milioni di dollari la spesa sostenuta finora) per completare la
quarta stazione di terra che dovrebbe essere preposta – attraverso un sistema
satellitare – alle comunicazioni delle forze militari nella trasmissione e
nell’acquisizione dei dati emessi dai droni addetti alla sicurezza. Le altre
stazioni – dotate di tre parabole del diametro superiore a 18 metri – sono
ubicate in Virginia, alle Hawaii e in Australia. A Niscemi, dal 1991, sono
operative 41 antenne della Marina militare americana per le comunicazioni
navali. Il problema – secondo gli oppositori che si sono avvalsi di esperti
molto autorevoli – è che le tre parabole, una volta entrate in funzione,
saranno in grado di emettere delle onde elettromagnetiche talmente potenti che
potrebbero causare malformazioni infantili e malattie come tumori, leucemie ed
altro in quasi tutto il territorio siciliano.
Il timore dei No Muos è che adesso, anche se i
cantieri dovessero restare sotto sequestro per ordine della Procura della
Repubblica di Caltagirone (che ha ravvisato nella costruzione dell’opera dei
reati urbanistico-ambientali), un verdetto del genere potrebbe condizionare il
futuro iter giudiziario.
Il giornalista e scrittore Antonio Mazzeo, uno degli
attivisti più impegnati contro l’impianto di Niscemi, è indignato: “Più che di
contraddizioni della sentenza, parlerei di mistificazioni e di falsità, con un
epilogo (quello di affidare l’ennesima verifica sulle emissioni del Muos a un
comitato di cinque ‘valutatori’ – tre ministri del Governo Renzi – e due
‘esperti’ nominati dal Cnr e dal Consiglio Universitario Nazionale) che
conferma la totale subalternità dei giudici all’esecutivo. Si fa tabula rasa di
decine di studi scientifici indipendenti e di due perizie tecniche ordinate dal
Tar di Palermo, che hanno evidenziato le gravissime criticità del progetto e i
pericoli per la salute, per l’ambiente e per il traffico aereo. È stata provata
processualmente e in sede scientifica la pericolosità delle emissioni del Muos
e delle 46 antenne, senza che mai alcuna istituzione si sia preoccupata di
informare la gente”.
Per capire quanto sia delicata la vicenda Muos, basta
leggere ciò che scrive lo scorso 7 luglio Emanuela Fontana de ilgiornale.it:
“Nei giorni scorsi il consolato americano a Napoli aveva fatto sapere che, in
caso di un ennesimo ‘no’ al Muos da parte dei giudici italiani, la vicenda sarà
gestita dagli Stati Uniti ‘con minore pazienza”.
Infatti, prosegue il quotidiano della famiglia
Berlusconi, “nell’eventualità in cui il Cga dovesse confermare i rilievi del
Tar, per il governo Renzi si aprirebbe una strada irta di difficoltà”.
I No Muos contestano la sentenza anche su un piano
costituzionale?
“Certamente. Con l’istituzione delle basi Nato si è in
presenza di gravi violazioni degli articoli 11, 80 e 87. I giudici del Cga
arrivano a mettere in dubbio le stesse funzioni del Muos per la conduzione
delle guerre moderne con droni e sistemi di guerra di distruzione di massa,
giungendo a ignorare che il sistema satellitare non è un programma discusso e
finanziato all’interno dell’Alleanza Atlantica, ma bensì di proprietà e uso
esclusivo delle forze armate degli Stati Uniti d’America. Per non dimenticare
come sia stato svilito il cosiddetto ‘principio di precauzione’, uno dei
capisaldi del diritto internazionale a difesa della salute umana e
dell’ambiente, arrivando perfino a capovolgere l’onere della prova
dell’eventuale pericolosità dell’impianto”.
In che senso?
“Per i giudici dovevano essere gli amministratori
locali e gli attivisti del No Muos a provare la pericolosità delle onde
elettromagnetiche emesse dalle antenne e non le aziende produttrici, la Marina
militare Usa o le autorità governative italiane. Quella del Cga è indubbiamente
una sentenza gravissima, regressiva da ogni punto di vista sul piano giuridico
e politico”.
Con quali motivazioni il Cga contraddice la sentenza
del Tar?
“Il Cga, con affermazioni inaccettabili e fondate sul
nulla, si spinge a dichiarare illegittimi gli atti di annullamento delle
autorizzazioni regionali (marzo 2013), malgrado siano state più volte accertate
le gravi carenze istruttorie da parte di numerosi soggetti. Accertamenti fatti,
ricordo, non solo durante il lungo procedimento davanti al Tar di Palermo, ma
dalla stessa Procura della Repubblica di Caltagirone, che per due volte ha
ordinato il sequestro dei cantieri Muos per manifesta violazione delle normative
urbanistiche e ambientali. Il Cga non fa alcun accenno al luogo in cui il Muos
è stato realizzato, la riserva naturale ‘Sughereta’, area protetta dalle
normative europee, nazionali e regionali, e allo straordinario patrimonio
naturale. Non fa un accenno neanche ai rilievi delle emissioni esistenti
nell’area, ben al di sopra dei parametri di legge, e ciò senza che sia ancora
entrato in funzione il Muos, come provato dalla stessa Arpa Sicilia, dagli
studi indipendenti del Politecnico di Torino e dall’equipe scientifica che ha
collaborato con i No Muos, costituita dai maggiori esperti in campo mondiale
sui pericoli dell’elettromagnetismo”.
Qual è attualmente la situazione del Muos dal punto di
vista giuridico?
“La sentenza del Cga non ha effetti perlomeno diretti
sul decreto di sequestro dei cantieri emesso dai giudici di Caltagirone, atto
su cui presto dovrà esprimersi nel merito il Tribunale della libertà di
Catania. Si tratta di organi giudiziari – sulla carta – ‘autonomi’ e
‘indipendenti’ dal potere politico. Ciò ci consente di sperare che ci siano
ancora margini di manovra in campo tecnico-giuridico per bloccare il programma
di morte. Voglio ricordare però che i No Muos non hanno mai hanno privilegiato
la battaglia in sede giudiziaria, coscienti che la questione è di valenza
politica. Solo la mobilitazione dal basso e le azioni dirette possono
contribuire a imporre un cambio di direzione nelle gravi scelte in ambito
militare dei diversi governi succedutisi alla guida del paese”.
Con la sentenza del Cga cosa succederà?
“La sentenza impone al Movimento No Muos un’ampia
riflessione su quanto accaduto in tutti questi anni e sulla ferma volontà del
Governo di andare avanti nel progetto, in violazione del dettato
costituzionale, delle leggi e della volontà popolare. Mi auguro un rapido
rilancio della mobilitazione a tutti i livelli, locali e nazionale, perché il
Muos di Niscemi, i droni di Sigonella e l’asfissiante processo di
militarizzazione che investe la Sicilia e le isole minori non sono questioni di
interesse meramente ‘locale’ o ‘regionale’. Ovviamente nessuno può farsi da
parte, e proprio ora non ci possono essere più alibi. In gioco non è solo il
futuro dei siciliani, ma le stesse possibilità di sopravvivenza dell’intera
umanità”.
Articolo e intervista di Luciano Mirone, pubblicata su L’informazione,
il 4 settembre 2015, http://www.linformazione.eu/2015/09/muos-sentenza-assurda/
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