Turchia alla guerra in Kurdistan con le armi Finmeccanica
Le
forze armate turche hanno schierato due elicotteri d’attacco e riconoscimento
T129 nella base aerea di Siirt, nella regione sudorientale del paese, per concorrere
alle operazioni di guerra contro la resistenza kurda che dal 1984 ad oggi hanno
causato la morte di più di 40.000 persone, in buona parte donne, bambini e
uomini non combattenti. Secondo
quanto riferito dal portavoce delle forze armate turche, i due elicotteri sono
destinati ad intervenire anche nelle province confinanti di Sirnak, Hakkari e
Van. La sanguinosa offensiva militare turca in atto in Kurdistan è confermata dall’Ufficio
stampa delle Forze di difesa del popolo kurdo (HPG). L’HPG ha fornito una lista
degli interventi dell’aviazione turca nelle zone controllate dalla guerriglia. In
particolare, dal 1° maggio si susseguono i voli di ricognizione sull’area di
Xakurke, Suke, Haftanin, Gare e Metina. “I soldati turchi hanno anche lanciato
dei colpi di mortaio a Martyr Rahime, nel distretto di Yüksekova di Hakkari”,
denunciano le Forze di difesa del popolo kurdo. “Sempre il 1° maggio i soldati della
postazione militare di Bilican hanno effettuato imboscate nella zona tra Deve Masiya
e Tepe Munzur, al confine con la regione di Zap, e un bombardamento è stato
effettuato dagli stessi soldati turchi verso le aree di Kepe Miriska e Talisa. Intense
attività militari sono in corso a Cukurca, nel distretto di Hakkari e nei
pressi di Şırnak”.
Parlano
anche italiano i nuovi sistemi di guerra impiegati in Kurdistan. Gli elicotteri
d’attacco T129 sono stati prodotti in Turchia dalle Tusas Turkish Aerospace
Industries (TAI) su licenza della società italo-britannica AgustaWestland,
interamente controllata dal gruppo Finmeccanica. Il T129 Atak Advanded Attack and Tactical Reconnaissance Helicopter è un
bimotore realizzato a partire del modello AW129, l’elicottero Agusta acquistato
dalle forze armate di numerosi paesi Nato ed extra-Nato. Aerotrasportabile
con i velivoli cargo C-130 “Hercules”, il T129 italo-turco ha un’autonomia di
volo di tre ore e una velocità di punta di 269 km/h e dispone di sistemi e
sensori di nuova generazione per la guerra elettronica e il controllo di fuoco che
consentono al velivolo di eseguire missioni diverse: sorveglianza e ricognizione
armata, attacco al suolo di precisione, scorta, soppressione delle difese aeree
nemiche.
Gli elicotteri utilizzati
contro i combattenti kurdi sono stati armati con i missili Hellfire e Spike-ER,
rispettivamente di produzione statunitense ed israeliana, e con i nuovi missili
anticarro a lungo raggio UMTAS sviluppati dall’azienda turca Roketsan e i cui
prototipi sono stati assemblati in Italia e Turchia. Oltre a due contenitori per
il lancio sino ad otto missili, i T129 possono essere equipaggiati a seconda
della missione anche con un mix di razzi guidati e non, missili aria-aria per
autoprotezione, due pods con mitragliatrici da 12.7mm e 20 mm con una capacità di 500 colpi.
L’accordo
tra AgustaWestland e TAI per la fornitura alle forze armate turche di 60
elicotteri d’attacco T129 per un valore di 3,3 miliardi di dollari risale al
2007. Il memorandum tra le due aziende prevedeva che lo sviluppo,
l’integrazione, l’assemblaggio degli elicotteri fossero effettuati in Turchia; i
sistemi di acquisizione obiettivi, navigazione, comunicazione, computer e
guerra elettronica sono stati integrati invece da AgustaWestland negli
stabilimenti di Vergiate (Varese). Il programma T129 ha visto la partecipazione
anche di due aziende elettroniche del gruppo Finmeccanica, SELEX Galileo e
SELEX Communications (oggi confluite in SELEX ES). Il team industriale ha
compreso infine il gruppo turco Aselsan in qualità di fornitore degli apparati
avionici e di missione. La consegna del primo
elicottero T129 alle forze armate di Ankara è avvenuta nell’aprile 2014.
“La solida collaborazione
tra AgustaWestland e la Turchia
risale ai primi anni ‘70, quando Agusta si aggiudicò i primi appalti per la
fornitura di diversi modelli di elicottero quali gli AB204, AB205 e AB206 per
un quantitativo di circa 150 unità”, riporta una nota stampa del gruppo
Finmeccanica. “A questi elicotteri hanno fatto seguito 18 AB212 per la Marina
Militare turca negli anni ‘80 e 15 AB412EP SAR per la Guardia Costiera negli
anni ’90”. Tra elicotteri da guerra o per fini commerciali, AgustaWestland ha già
venduto in Turchia più di 260 velivoli. Otre al bimotore d’attacco T129, con le
aziende partner di TAI e Aselsan è stato progettato e prodotto pure il
prototipo di un elicottero multiruolo medio
(il TUHP 149), capace di trasportare fino a 18 soldati equipaggiati e armamenti
come missili o bombe per l’attacco al suolo e mitragliatrici M134D ad alto
volume di fuoco. Questo
elicottero è rapidamente riconfigurabile anche per missioni di supporto tattico
logistico e di fuoco, SAR (search and
rescue), operazioni speciali, ricognizione, sorveglianza, evacuazione
feriti.
Nel giugno 2014 AgustaWestland ha sottoscritto pure un memorandum
di collaborazione con l’azienda d’elettronica Havelsan per la
commercializzazione e la vendita congiunta dei propri prodotti da guerra e la
gestione di attività complementari in campo addestrativo.
“Per Finmeccanica la Turchia rappresenta soprattutto un partner
industriale anziché un semplice mercato potenziale”, spiegano i manager del colosso
militare-industriale italiano. “Nel corso degli anni, la stretta collaborazione
tra le società del gruppo e le loro controparti turche ha portato a una solida
partnership industriale che si estende ai settori della difesa e della
sicurezza. Le attività spaziano da elicotteri per applicazioni militari e
commerciali a velivoli da addestramento e pattugliatori marittimi, radar (sia
per il controllo del traffico, sia per la difesa aerea), sistemi per le
comunicazioni, sistemi satellitari di osservazione della terra, sistemi navali”.
Oggi Finmeccanica opera in Turchia attraverso una propria sede di
rappresentanza ad Ankara; esistono poi gli uffici commerciali di
AgustaWestland, Alenia Aeronautica, Ansaldo STS e SELEX Komunikasyon A.S., società
controllata da SELEX Communications (una sede ad Ankara, una filiale a Istanbul
e 75 dipendenti), operativa principalmente nei settori delle comunicazioni
militari, avioniche e professionali.
Nel campo delle telecomunicazioni
e dell’intelligence, le società controllate da Finmeccanica operano in Turchia
dai primi anni ‘70. Nello specifico SELEX
Galileo ha cooperato con la Marina militare turca nell’ambito di alcuni
programmi di potenziamento dei radar navali e ancora oggi continua a fornire ad
essa logistica e supporto. Sempre SELEX ha inoltre fornito i suoi Radar
Avionici di Sorveglianza agli Elicotteri della Marina e della Guardia Costiera. Nel 2006 l’azienda italiana si è aggiudicata
un importante contratto per la fornitura di una ventina di radar di navigazione
SPN 730-LPI - Low Probability of Intercep
(a bassa probabilità di intercettazione). Lo stabilimento turco di SELEX di Gölbası-Ankara,
tra il 1990 e il 1997 ha prodotto e consegnato migliaia di radio HF e sistemi
per applicazioni terrestri, navali e aeree. SELEX Turchia ha partecipato alla realizzazione
della nuova piattaforma Software Defined Radio di Aselsan e ai più importanti
programmi navali turchi (Genesis, Coast Guard e New Type Patrol Boats). Nel 2010 SELEX Sistemi Integrati ha ottenuto
una commessa di 25 milioni di euro dal Sottosegretariato degli Affari marittimi
turco per la fornitura di un sistema VTMS (Vessel
Traffic Management System) per la gestione del traffico
marittimo, con un centro nazionale ad Ankara, tre centri regionali (a Izmit sul mar
di Marmara, Mersin sulla costa sudorientale e Izmir lungo la costa centro
occidentale) e 24 siti sensori dotati del nuovo radar Lyra 50. L’azienda elettronica italiana ha pure venduto
alcuni radar terrestri per la difesa aerea e il rilevamento di missili
balistici e otto radar long range di
difesa aerea, 7 RAT31DL e un RAT31S come parte del network di difesa aerea
NADGE NATO. Oggi il gruppo SELEX ES collabora con le industrie turche nei
settori radio ed elettro-ottici, dei velivoli a pilotaggio remoto (UAV), delle
guerre elettroniche e dei sistemi di controllo a fuoco. Assicura la fornitura dei
sistemi per il programma AEW&C (Airborne Early Warning and
Control) e la manutenzione delle installazioni per le comunicazioni V/UHF. Nel
giugno scorso, infine, SELEX Es ha siglato un contratto del valore di 12
milioni di euro con la Nato Support Agency (Nspa) per l’ammodernamento di tre
radar tridimensionali Rat31 Dl per la difesa aerea, onde allinearli agli
standard NATO e renderli ancora più “resistenti” alle contromisure elettroniche.
Nel settore aeronautico, il gruppo
Finmeccanica ha firmato recentemente con la Marina militare turca un contratto
del valore di 218 milioni di dollari per la fornitura di due aerei da trasporto
personale e materiali ATR 72-600 e sei da pattugliamento marittimo TMPA.
Progettati da Alenia Aeronautica, i velivoli sono prodotti in Italia negli
stabilimenti di Napoli Capodichino e ad Akinci in Turchia dalle industrie TAI. La
versione da trasporto è già stata consegnata alle forze armate turche, mentre i
pattugliatori saranno operativi solo a partire del febbraio 2017, mentre la
loro consegna si concluderà nel 2018. Alenia Aermacchi curerà invece l’integrazione
del sistema di missione Thales AMASCOS sui nuovi pattugliatori nonché la
formazione dei piloti turchi presso il proprio Centro
addestramento di Torino-Caselle. Le missioni operative dei TMPA includeranno anche la
ricerca e l’identificazione navale, il pattugliamento delle zone economiche
esclusive (incluse le aree di pesca e le piattaforme petrolifere off shore), la
lotto ai traffici di droga e alla pirateria; la guerra antisottomarini.
Nel settore spaziale, la
società Telespazio (controllata al 67% da Finmeccanica e per il restante 33%
dalla francese Thales) ha vinto a fine 2008 la gara bandita dal Ministero della
difesa turco per la realizzazione e il lancio del sistema satellitare Göktürk per
l’osservazione terrestre. La commessa per un valore superiore ai 250 milioni di
euro ha previsto pure la fornitura di sensori ottici ad alta risoluzione e di
un centro d’integrazione e di prova per i satelliti in Turchia, nonché la realizzazione
di una stazione di comando e controllo terrestre del sistema satellitare ad
Ankara. “Il programma Göktürk mira a soddisfare le esigenze di acquisizione
immagini delle Forze Armate turche a scopi d’intelligence militare in tutte le
regioni mondiali senza alcuna restrizione geografica”, spiegano i manager di
Telespazio. L’8 maggio scorso Thales Alenia Space, Telespazio e Ssm
hanno annunciato che il satellite è stato spedito al Centro di Integrazione di
Ankara per iniziare i test ambientali.
Oto Melara, altra azienda leader di Finmeccanica,
ha firmato nel dicembre 2007 un contratto di 53 milio9ni di euro con
i cantieri navali Daersan per la fornitura alla Marina turca di 16 coppie di
cannoni navali da 40/70 mm, da installare a bordo dei pattugliatori di 57 metri
di lunghezza in via d’acquisizione, più altre 4 coppie di cannoni per le unità
della Guardia costiera nazionale. Nell’ambito del programma di sviluppo delle
corvette di classe MILGEM, nel settembre 2009 Oto Melara ha siglato un
contratto per la fornitura dei cannoni da 76/62. Attraverso il Consorzio
EUROSAM, la società produttrice di sistemi missilistici avanzati MBDA (controllata da EADS e BAE
Systems al 75% e da Finmeccanica per il restante 25%) si è candidata alla realizzazione
del Turkish Long Range Air and Missile Defence Systems, il nuovo sistema di “difesa” contro i missili balistici di teatro delle
forze armate turche. Inizialmente il contratto era stato aggiudicato a un
consorzio cinese, ma la minaccia proferita dal comando NATO d’interrompere i collegamenti tra le sue reti digitali
e quelle militari turche ha convinto Ankara ad annullare la gara. Una
delegazione del Dipartimento per l’industria della difesa turco ha così avviato
i negoziati con le aziende del consorzio Eurosam per consentire l’ingresso
delle aziende nazionali Roketsan, Havelsan e Aselsan nella produzione del
sistema antimissile e nello sviluppo del missile Aster 30 (la commessa ha un
valore superiore ai 3 miliardi di dollari).
La partnership tra le
industrie belliche italiane e quelle turche è seguita e favorita passo passo
dalle rispettive autorità di governo. Il 23 e 24 marzo scorsi ad Ankara si è tenuto
l’incontro denominato “Defence and Aerospace Industry Day” a cui hanno
partecipato numerosi esponenti
del mondo della politica, militare e dell’industria aerospaziale di Italia e Turchia. “A rappresentare il
nostro paese è intervenuto il sottosegretario di Stato alla difesa, on. Gioacchino Alfano”, riporta una nota del
ministero. “La due giorni del Defence and Aerospace Industry
Day è stata dedicata
alla cooperazione nei settori della difesa
e dell’alta tecnologia, facendo seguito alla Letter of Intent firmata in Italia nel 2012 tra i due Paesi.
Il Sottosegretario, nei vari incontri, ha posto in evidenza i comuni interessi nello scacchiere
internazionale e il comune impegno alla difesa reciproca”.
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