“Ai siciliani è impedito sapere ciò che succede sul proprio territorio”
Intervista
del Quotidiano di Sicilia al peace
researcher in prima linea nei comitati No Muos. Antonio Mazzeo: “Mauro gioca a
scaricabarile, Crocetta un voltagabbana”
NISCEMI
(CL) – Mentre gru e operai sono all’opera in contrada Sughereta, il dibattito
sulla base militare di Niscemi del
Mobile User Objective System (Muos) si è rinfocolato nell’ultimo fine
settimana. Al centro ci sono una dichiarazione del ministro della Difesa Mario Mauro, il pronunciamento del Tar (che
rimanda al 27 marzo un’udienza in cui vaglierà tutte le istanze avverse ai
lavori), e l’inchiesta di David Vine su Internazionale (in cui si parla della
“flessibilità operativa” delle autorità italiane che ha permesso lo spostamento
delle operazioni dell’esercito statunitense sul territorio nazionale). Niente
di nuovo per Antonio Mazzeo, giornalista e ricercatore, che è in prima linea
nei comitati No Muos.
“Diversi
peace researcher italiani – spiega Mazzeo al QdS – hanno commentato l’inchiesta
di David Vine sostenendo che è paradossale che per anni la stampa italiana
abbia boicottato le denunce da loro fatte sul ruolo geopolitico delle basi Usa
in Italia. È stupefacente che bisogni attendere le informazioni dagli Stati
Uniti: solo da oltre oceano abbiamo appreso ciò che succede a Sigonella, con il
Muos o con Global Hawk, mai dal Governo o dalla stampa italiana. Agli italiani
è impedito sapere ciò che succede sul proprio territorio”.
Come
si stanno muovendo i comitati No Muos dopo l’ultimo pronunciamento del Tar?
“Il
Tar ha riconosciuto la legittimità di richiesta della sospensiva, pur non
concedendola. Le motivazioni sono per me inaccettabili: sono legittime le
richieste di Legambiente, ma i giudici non si assumono la responsabilità della
sospensione dei lavori con la scusa di organizzare l’udienza a marzo. I lavori
intanto continuano e i comitati No Muos stanno riflettendo se tornare a
metterci i corpi e bloccarli fisicamente”.
Come giudica la manifestazione del 30 novembre?
“Non è del comitato No Muos, mi pare politicamente strumentale: è una manifestazione fatta ad hoc per dividere e per mettere in condizione i comitati di non aderire, perché chi organizza è vicino ad aree di estrema destra. Il comitato No Muos s’è caratterizzato, oltre che per l’aspetto ambientale, anche per le denunce sull’uso del Muos come strumento di guerra. L’antirazzismo e l’antifascismo sono tra le discriminanti fondamentali dei comitati, perché non si può lottare la militarizzazione senza lottare contro il razzismo. Per me è fondamentale prendere le distanze da iniziative che non sono No Muos, ma che servono solo a una legittimazione politica”.
Cosa ne pensa delle parole del ministro Mauro, che ha affermato che sul Muos “la competenza rimane delle autorità siciliane”?
“Le
dichiarazioni di Mauro sono da una parte un classico scaricabarile: la scelta
del Muos è politica e sono il Governo e il Parlamento che l’assumono, senza
delegare il presidente della Regione. È pur vero che senza quel voltagabbana di
Crocetta, con il tradimento degli impegni che aveva assunto, a quest’ora i
lavori non sarebbero iniziati”.
Intanto
gli attivisti del No occupano gli uffici dell’assessorato Ambiente
PALERMO
- Una cinquantina di attivisti del movimento No Muos ha occupato gli uffici
dell’assessorato regionale all’Ambiente e al territorio, in via Ugo La Malfa, a
Palermo. Gli attivisti hanno srotolato uno striscione dalla una finestra: “Stop
alla devastazione del territorio. No Muos in assedio”
I No Muos protestano contro l’installazione delle 46 antenne Nrtf e la costruzione dell’impianto di comunicazione satellitare a Niscemi. “Il sistema economico-politico - spiegano - ha reso volutamente un’intera popolazione prigioniera dell’austerity e vittima di un sempre maggiore impoverimento”. “Le uniche grandi opere che vogliamo nei nostri territori - afferma Ivan Lupo, attivista No Muos - sono case e reddito per tutti. Diritti fondamentali di cui i governi e le amministrazioni locali di qualsiasi colore politico ci hanno privato e continuano a privarci. Si deve ripartire per un autunno denso di stravolgimenti e risultati”.
I No Muos protestano contro l’installazione delle 46 antenne Nrtf e la costruzione dell’impianto di comunicazione satellitare a Niscemi. “Il sistema economico-politico - spiegano - ha reso volutamente un’intera popolazione prigioniera dell’austerity e vittima di un sempre maggiore impoverimento”. “Le uniche grandi opere che vogliamo nei nostri territori - afferma Ivan Lupo, attivista No Muos - sono case e reddito per tutti. Diritti fondamentali di cui i governi e le amministrazioni locali di qualsiasi colore politico ci hanno privato e continuano a privarci. Si deve ripartire per un autunno denso di stravolgimenti e risultati”.
Intervista
di Roberto Quartarone pubblicata in Quotidiano
di Sicilia, il 16 novembre 2013,
http://www.qds.it/14255-ai-siciliani-e-impedito-sapere-cio-che-succede-sul-proprio-territorio.htm
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