Guerra Russia-Ucraina. Draghi, Di Maio e Guerini mettono l’elmetto
Migliaia
di militari delle forze speciali e di pronto intervento, decine di caccia
intercettori, velivoli d’intelligence e per il rifornimento in volo, una flotta
navale e centinaia di mezzi pesanti tra carri armati, cingolati e blindati.
Dopo il funesto attacco delle forze armate russe all’Ucraina, il governo Draghi
accoglie l’appello alla mobilitazione generale lanciato dal Pentagono e dalla
Nato, contribuendo irresponsabilmente all’escalation della crisi diplomatica e
militare tra l’Alleanza Atlantica e Mosca che, adesso, rischia davvero di
trasformarsi in un conflitto globale con inimmaginabili conseguenze per la
storia dell’umanità.
Con
un comunicato emesso la sera di sabato 26 febbraio, il ministero della Difesa
ha reso noto il trasferimento nella base aerea “Mihail Kogălniceanu” di
Costanza (Romania) di quattro caccia intercettori di quarta generazione Eurofighter 2000 dell’Aeronautica
Militare che si aggiungono agli altri quattro aerei da guerra della stessa
tipologia inviati in Romania i primi di dicembre 2021 nell’ambito della
missione Nato di controllo dello spazio aereo dell’Europa orientale Air Policing. “L’Italia sta
contribuendo con rapidità e convinzione alle decisioni prese in ambito alleato
e il governo ha approvato una serie di significative misure che prevedono il
rafforzamento della postura militare sul fianco est a seguito
dell’inaccettabile e ingiustificata aggressione della Russia all’Ucraina”,
spiega la Difesa. “Abbiamo assicurato
la nostra disponibilità a partecipare con i nostri contingenti in ulteriori
missioni di rassicurazione e deterrenza che saranno eventualmente previste. Lo
strumento militare italiano è chiaramente impegnato anche nelle misure di
aumento della prontezza operativa dell’Alleanza”. (1)
Non
fornisce ulteriori informazioni il dicastero retto da Lorenzo Guerini (Pd),
forse per rispetto alla riservatezza che caratterizza il modus operandi delle forze armate o forse per smorzare la crescente
opposizione nel Paese ad eventuali (dis)avventure belliche ai confini con la
Russia superpotenza nucleare. Ma quanto deciso nel corso del Consiglio dei
Ministri riunitosi d’urgenza il pomeriggio del 25 febbraio, dopo l’avvio della
campagna di guerra russa in territorio ucraino, non consente dubbi di sorta
sulle intenzioni dell’esecutivo di proiettare contingenti e armi, tante armi,
nel turbolento fianco orientale
dell’Alleanza Atlantica.
Grazie
a un decreto-legge proposto dal ministro degli Affari esteri Luigi Di Maio e dal
ministro della Difesa Lorenzo Guerini con cui si autorizzano alcune spese per
rispondere alla crisi in Ucraina, il governo Draghi ha attivato una “serie di misure
relative al potenziamento del dispositivo di forze dispiegato dalle nazioni nel
contesto delle operazioni NATO già attive, e la disponibilità di un contingente
in elevata prontezza che gli alleati mettono a disposizione per affrontare le
situazioni di crisi”. Nello specifico il provvedimento prevede la proroga per tutto
il 2022 della presenza avanzata e
rafforzata in Lettonia (enhanced
Forward Presence) di 250 militari e 139 mezzi terrestri, nonché l’impiego
di un dispositivo per la sorveglianza aerea di Air Policing in Romania “del numero massimo di 130 unità di
personale e di 12 mezzi aerei” (quattro caccia in più, dunque, di quelli
ufficializzati in queste ore da Guerini), nonché “attività di pattugliamento
aereo nel fianco est, attraverso due mezzi aerei, un rifornitore e un mezzo per
raccolta dati”.
Il
decreto prevede inoltre l’attivazione di un dispositivo per la
sorveglianza navale e l’attività di raccolta dati nel Mediterraneo orientale e nel
Mar Nero, “attraverso l’impiego del numero massimo di 235 unità di personale, due
mezzi navali e di uno ulteriore, secondo necessità, e di un mezzo aereo”,
nonché la “mobilitazione di ulteriori forze ad alta prontezza, denominate Very High Readiness Joint Task Force-VJTF,
fino al 30 settembre 2022, attraverso l’impiego di 1.350 unità, 77 mezzi
terrestri, due mezzi navali (a partire dal secondo semestre 2022) e cinque
mezzi aerei”.
Complessivamente
il numero dei militari italiani che saranno impegnati nella campagna Nato di
“contenimento” russo sarà di 1.970 unità. “Oltre alle misure descritte nel
decreto, nel contesto delle determinazioni in ambito Nato, l’Italia ha attivato
interlocuzioni tecniche con singoli Paesi alleati, maggiormente esposti sul
fianco est, al fine di verificare la possibilità di attivare ulteriori
iniziative con caratteristiche simili alla missione già operativa in Lettonia,
anche in termini di personale impiegato”, ammonisce però l’ufficio stampa di
Palazzo Chigi. Presumibilmente sarà messa in campo una task force integrata al
battaglione di pronto intervento multinazionale a guida francese che sta per essere
attivato in Romania, con i parà della “Folgore” che nelle ultime settimane ha
svolto complesse esercitazioni in Friuli (a fianco della 173^ Brigata
Aviotrasportata dell’Esercito USA di stanza a Vicenza) e in Toscana proprio con
il fine di verificare il livello di efficienza raggiunto nell’ambito delle forze ad elevata prontezza della Nato.
Infine il governo Draghi riferisce di aver “innalzato la prontezza delle unità
di rinforzo (Immediate Follow-on Forces Group-IFFG), nella misura
di 2.000 unità, nel caso si debba ulteriormente rafforzare il dispositivo su
richiesta della Nato, o assicurare la rotazione delle forze ad alta prontezza
(VJTF)”.
Il
decreto pro-Ucraina varato il 26 febbraio prevede pure la cessione alle
autorità governative di Kiev, a titolo
gratuito, di mezzi e materiali di
equipaggiamento militari non letali e materiali
per lo sminamento umanitario a favore della popolazione civile. “Abbiamo autorizzato
il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale a derogare
alle norme vigenti per l’erogazione di aiuti e assistenza a favore delle
autorità e della popolazione dell’Ucraina”, aggiunge l’ufficio stampa del
governo. “In conseguenza degli accadimenti in atto nel territorio dell’Ucraina,
il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, ha
deliberato la dichiarazione dello stato
di emergenza per intervento all’estero, al fine di assicurare il concorso
dello Stato italiano nell’adozione di tutte le iniziative di protezione civile
anche attraverso la realizzazione di interventi straordinari ed urgenti a
supporto delle operazioni di soccorso e assistenza alla popolazione interessata”.
Per essi sono stati stanziati tre milioni di euro, a carico del Fondo per le
emergenze nazionali, per il trasporto, il dispiegamento e il reintegro dei materiali di soccorso. Altri 10 milioni
di euro sono stati stanziamenti per rafforzare la funzionalità e dei
dispositivi di sicurezza delle Sedi diplomatiche italiane, mentre 1,1 milioni
di euro andranno ad alimentare il fondo per le operazioni dell’Unità di crisi
per “facilitare le procedure di assistenza ai cittadini italiani all’estero
anche attraverso l’uso di applicativi informatici”. (2)
Ovviamente
l’Italia continuerà ad assicurare alle forze armate di Stati Uniti e Nato
l’utilizzo delle maggiori installazioni militari per lo svolgimento delle
operazioni di intervento nello scacchiere bellico dell’Europa orientale: lo
scalo aereo friulano di Aviano da cui decollano i cacciabombardieri a capacità
nucleare F-16 di US Air Force e gli aerei cargo per trasportare i sistemi
d’arma, gli equipaggiamenti e i militari della 173^ Brigata Aviotrasportata di
US Army di Vicenza; la grande stazione aeronavale siciliana di Sigonella,
centro di comando e controllo dei droni-spia Usa e Nato che sorvolano
quotidianamente il Mar Nero, la Crimea e l’Ucraina; l’Allied Joint Force Command Naples di Lago Patria, in Campania, che
sovrintende alle attività dei battaglioni terrestri e delle forze aeree
multinazionali schierati nei paesi del fianco
est; l’aeroporto di Trapani-Birgi, base operativa avanzata degli aerei
radar Awacs dell’Alleanza Atlantica, ecc..
Quasi
a consacrare il passaggio di testimone dall’emergenza
da pandemia all’emergenza anti-Russia,
le forze armate italiane partecipano da stamani 28 febbraio sino al 18 marzo
alla maxi-esercitazione Usa-Nato in Europa orientale Saber Strike 22 che per tempistica e dimensioni rischia di
contribuire ad incancrenire il conflitto in Ucraina. A Saber Strike sono presneti più di 13.000 militari di 13 paesi e i
pericolosi war games interessano
Repubblica Ceca, Estonia, Germania, Lettonia, Lituania, Polonia e Slovacchia.
“L’esercitazione viene svolta ogni due anni in inverno per
dimostrare l’abilità ad operare in condizioni austere”, spiega il portavoce del
Comando dell’Esercito USA in Europa e Africa di stanza a Wiesbaden (Germania). “Il
suo scopo principale è di preparare le truppe alla risposta alle crisi
regionali, rafforzando la protezione delle frontiere e contrastando le minacce.
Tra le attività previste quest’anno ci sono i trasferimenti tattici stradali
attraverso le nazioni ospitanti; esercitazioni di fuoco multiplo dal vivo e force-on-force; operazioni ferroviarie
dalla Germania alla Lituania; rifornimenti aerei in volo; assalti e attacchi
aerei su obiettivi terrestri e marittimi; realizzazione di linee di
comunicazione aerea, terrestre e navale attraverso la Danimarca e la Svezia
(quest’ultima sino ad oggi neutrale sembra ormai sempre più attratta fatalmente
dalle sirene dell’atlantismo, nda)”.
In Estonia avrà il suo battesimo operativo il nuovo sistema M-Shorad, progettato per integrare cannoni, mitragliere, missili e sensori esistenti a bordo dei carri armati Stryker di US Army, al fine di contrastare
gli attacchi di droni e aerei (alla progettazione dello Shorad ha concorso anche Leonardo DRS, controllata statunitense
dell’omonimo gruppo industriale-militare italiano).
Il
comando e il coordinamento delle esercitazioni è assegnato al V Corps, il Corpo
d’Armata di US Army noto anche come Victory
Corps, istituito nell’ottobre 2020 a Poznan, Polonia, per operare con le forze armate dei paesi Nato nel contenimento anti-russo. A Saber Strike il Pentagono schiera in
particolare la 1st Air Cavalry Brigade, 1st Cavalry Division di stanza a Fort
Hood, Texas; la 1st Brigade Combat Team, 1st Infantry Division, nota anche come
Brigata del Diavolo, proveniente dal
Kansas; il 2nd Cavalry Regiment (Vilseck, Germania); il 7th Army Training
Command e la 41st Field Artillery Brigade (Grafenwoher, Germania); il 10th Army
Air and Missile Defense Command e il 21st Theater Support Command
(Kaiserslautern, Germania); la 12th Combat Aviation Brigade (Ansbach, Germania).
Presenti inoltre distaccamenti della Guardia Nazionale, di US Air Force (da
Aviano) e dell’U.S. Marine Corps (da Sigonella). (3)
“Eventi
addestrativi come Saber Strike
vengono pianificati con largo anticipo, per dimostrare che gli alleati e i
partner Nato sono più forti insieme e che attraverso l’addestramento congiunto
e l’interoperabilità possono diventare ancora più forti”, ha dichiarato il
responsabile dell’Ufficio stampa del Pentagono, John Kirby Holds, nel corso della conferenza stampa straordinaria
indetta il pomeriggio del 23 febbraio 2022. Holds
ha spiegato che le esercitazioni a fuoco ai confini con la Russia nulla hanno a
che fare con la crisi Mosca-Kiev, e ha assicurato che alla loro conclusione, il
personale e gi equipaggiamenti impiegati faranno rientro nelle caserme di
provenienza. Quanto però aggiunto in conferenza stampa indica intenzioni e
scenari del tutto differenti. “Il Segretario della Difesa Austin ha ordinato il trasferimento addizionale di
alcuni reparti militari Usa attualmente stazionati in Europa per proseguire il
nostro supporto agli alleati Nato in difesa del Fianco orientale”, ha aggiunto il portavoce del Pentagono. “Queste
unità, comprensive di elementi dell’aviazione e delle forze di terra, si
muoveranno nei prossimi giorni dall’interno dell’area operativa europea ai
fianchi nordorientali e sudorientali della Nato. Tra essi ci sono pure 800
militari di un battaglione di fanteria che si trasferirà dall’Italia alla
regione del Baltico (si tratta di unità appartenenti alla 173^ Brigata
Aviotrasportata di Vicenza, nda). E’
in atto lo spostamento di otto cacciabombardieri F-35 Strike Fighters dalla Germania ad alcune base operative in Est
Europa, mentre un battaglione di attacco aereo composto da 20 elicotteri AH-64 Apache raggiungerà la Regione del
Baltico dalla Germania. Un’altra task force per l’attacco aereo con 12
elicotteri AH-64 sarà trasferita dalla Grecia in Polonia”. (4)
Tentativo
davvero maldestro quello del Dipartimento della Difesa di far passare i
provvedimenti di proiezione avanzata dei reparti d’élite come innocenti operazioni di routine. Gi
elicotteri Apache, inesorabili macchine di morte utilizzate in tutti i teatri
di conflitto, sono arrivati nello scalo aereo di Lielvarde, Lettonia, qualche
ore dopo l’attacco russo all’Ucraina e sono stati presentati dal Ministero
della difesa lituano come “parte dei rinforzi militari Usa alla Regione del
Baltico in risposta all’invasione”. Sempre in Lituania sono giunti da Vicenza i
primi contingenti dell’Esercito Usa promessi dal Presidente Biden e dal
Segretario Austin. (5)
Il
14 febbraio era già stato schierato a Rozvadov, Repubblica Ceca, un contingente
di oltre 2.000 militari e 600 tra carri armati e blindati dell’Esercito Usa
proveniente dalle basi tedesche. Nel corso di Saber Strike esso si eserciterà nei pressi della città slovacca di Zvolen,
a meno di 300 km di distanza dal confine con l’Ucraina. (6) Il 2nd Cavalry Regiment di US Army, composto da 900 militari
dotati di artiglieria pesante, è operativo nella base di Mihail Kogalniceanu,
nel distretto di Costanza (Romania), perlomeno dall’inizio del mese di febbraio.
“Lo Stryker Squadron (così viene
soprannominato il reggimento di cavalleria, nda)
rappresenta un’unità dotata di veicoli blindati leggeri da combattimento, creata
per essere schierata in tempi rapidi e fornire una formazione mobile flessibile
anti-tank”, spiega il Comando di US Army. “Oggi il reggimento è una forza moderna
che si auto-sostiene con una comprovata capacità di offrire potenza sul terreno
e un’adeguata risposta alle emergenze ai comandi combattenti”. Sono invece
oltre 1.700 i parà Usa della 82^ Divisione Aviotrasportata giunti a
inizio febbraio da Fort Bragg (North Caroline) a Rzeszow, Polonia, a cui
sono stati affiancati nelle ultime settimane 300 militari del 18th Airborne Corps di stanza a Wiesbaden.
In
questi drammatici giorni segnati dai bombardamenti ben poco intelligenti dell’aeronautica russa in
territorio ucraino, i cacciabombardieri di quinta generazione F-35 del 34th Fighter Squadron di US Air Force (Hill, Utah),
dopo aver sorvolato l’Atlantico ed effettuato una sosta tecnica nella base
tedesca di Spangdahlem, hanno raggiunto le postazioni avanzate di Amari (Estonia), Siauliai (Lituania)
e Fetesti (Romania). “Il rischieramento degli F-35 nel fianco est della Nato
rafforza la nostra postura difensiva e amplifica le capacità operative
alleate”, ha dichiarato il gen. Jeff Harrigian, comandante di U.S. Air Force in
Europe–Africa. “Si tratta di velivoli agili, multiruolo, di grande performance, che combinano caratteristiche stealth, sistemi tecnologici e sensori in grado di rispondere con
efficacia ad ogni situazione. Sono stati equipaggiati per svolgere un ampio
ventaglio di missioni come deterrenza all’aggressione e per difendere gli
Alleati se la deterrenza dovesse fallire. Gli F-35 assicurano capacità
di comunicazione, comando e controllo senza precedenti, e di letalità per le
forze congiunte. Queste caratteristiche consentono ai leader Nato quella flessibilità
per proiettare potenza e conseguire il dominio aereo in ambienti altamente
complessi”. (7)
In aggiunta
ai cacciabombardieri di ultima generazione, il 14 febbraio l’Aeronautica
militare degli Stati Uniti d’America ha inviato otto caccia F-15E del 336th
Fighter Squadron (di stanza nella Seymour Johnson Air Force Base, North
Caroline) nello scalo aereo di Lask, Polonia, mentre sei aerei cisterna giganti
KC-135 Stratotankers sono stati
trasferiti dalla base di Mildenhall, Regno Unito, a quella di Ramstein, Germania.
“Questi trasferimenti sono stati condotti in pieno coordinamento con le nazioni
ospitanti e le autorità militari Nato, e anche se di natura temporanea, sono
misure prudenti per accrescere la prontezza e rafforzare la difesa collettiva
in questo periodo d’incertezza”, conclude il Comando delle forze aeree Usa nel
vecchio continente.
Affermazioni
che non consentono fraintendimenti di sorta: altro che war games; Washington e i suoi più stretti alleati non intendono
assistere passivamente a quanto accade e accadrà nei prossimi giorni in
Ucraina. Ancora benzina sul fuoco. Un altro passo, l’ennesimo, verso il
baratro.
Note
(3) https://www.europeafrica.army.mil/ArticleViewPressRelease/Article/2943642/press-release-exercise-saber-strike-22-begins/
(5) https://www.swissinfo.ch/eng/u-s--apache-helicopters-arrive-in-latvia/47377720
(6) https://www.reuters.com/world/europe/us-troops-heading-germany-slovakia-planned-nato-drills-2022-02-15/
(7) https://www.dvidshub.net/feature/supporteuropartallies.
foto di Sigonella sono di
Corrado Speziale
Aggiornamenti
3 marzo 2022 – Si informa che il 2 marzo, tracciato da
Italmiradar, il decollo di un C-130 dell’Aeronautica Militare italiana dallo
scalo di Pisa e atterrato all’hub Nato in Polonia di Rzeszow Jasionka. E’
presumibile che sia stato trasportato il primo carico di armi che l’Italia ha
deciso di inviare alle forze armate dell’Ucraina
Pagine
Esteri, 2 marzo 2022 – Difesa: aiuti all’Ucraina, le precisazioni del Ministero
della Difesa alle indiscrezioni di stampa. In merito alle notizie pubblicate da
alcune testate giornalistiche riguardanti il decreto sugli aiuti militari da
inviare in Ucraina, il ministero della difesa italiano afferma che
il contenuto dello stesso è stato secretato per motivi di riservatezza,
trattandosi di materiale sensibile. Ogni ipotesi pubblicata, aggiunge, è
da considerarsi basata su valutazioni prive di qualsiasi riscontro ufficiale e
oggettivo.
1 marzo 2022 – Missili terra-aria “Stinger”; missili anti-tank “Milan” e
“Panzerfaust 3”; mitragliatrici MG 42/59 e “Browing” cal. 12,7; munizioni
calibro 7,62 Nato; sofisticati apparati elettronici “anti-IED” per individuare
ordigni nascosti. Sono queste le prime armi che il governo italiano invierà
alle forze armate ucraine “a titolo gratuito” sin dai prossimi giorni
nell’ambito delle misure di sostegno militare anti-Russia concordate in sede
Nato. Le armi saranno trasferite con un ponte aereo dallo scalo di Pisa a bordo
dei grandi aerei da trasporto della 46^ Brigata dell’Aeronautica Militare per
atterrare in una o più basi militari di Polonia e Romania e da lì proseguire
via terra sino alla frontiera ucraina.
Articolo
pubblicato in Pagine Esteri l’1 marzo
2022, https://pagineesteri.it/2022/03/03/primo-piano/russia-ucraina-aggiornamenti-draghi-di-maio-e-guerini-mettono-lelmetto/
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