Caccia made in Italy per i raid israeliani a Gaza
Mentre nella striscia di
Gaza è in atto l’operazione militare “Bordo protettivo”, la più devastante
degli ultimi due anni, la testata giornalistica Heyl Ha’Avir annuncia che
nelle prossime ore due caccia addestratori avanzati M-346 “Master” di
produzione italiana saranno consegnati alle forze armate israeliane. Si tratta
dei primi velivoli prodotti dagli stabilimenti di Venegono Superiore (Varese)
di Alenia Aermacchi, gruppo Finmeccanica, ordinati da Israele nel febbraio
2012. Gli M-346 giungeranno nella base di Hatzerim, nei pressi di Beersheba,
deserto del Negev, dove - secondo le autorità militari - saranno impiegati per
la formazione di piloti e operatori di sistemi. I “Master” saranno denominati
“Lavi” (leone in ebraico), come il
progetto per un sofisticato caccia di produzione nazionale, cancellato nel 1987
per i suoi insostenibili costi finanziari. “I Lavi consentiranno uno sviluppo
qualitativo e quantitativo nell’addestramento dei futuri piloti”, ha dichiarato
il generale Shmuel Zucker, capo
delle acquisizioni di armamenti del ministero della difesa d’Israele. Alenia
Aermacchi conta di concludere la consegna dei restanti 28 esemplari entro il
2016.
Il governo israeliano ha deciso di assegnare i
caccia M-346 alle Tigri volanti del
102° squadrone dell’Aeronautica militare per addestrare i piloti alla guida dei
cacciabombardieri di nuova generazione come “Eurofighter”, “Gripen”, Rafale,
F-22 ed F-35, ma potranno essere utilizzati anche per attacchi al suolo con
bombe e missili aria-terra o antinave. I velivoli di Alenia Aermacchi prenderanno il posto degli
obsoleti TA-4 Skyhawk di produzione statunitense, alcuni dei quali furono
utilizzati nei bombardamenti di Gaza nel 2010.
Il primo addestratore M-346 è stato presentato il 20
marzo scorso nel corso di una cerimonia tenutasi presso lo stabilimento Alenia
Aermacchi di Venegono Superiore, alla presenza di alti ufficiali del Ministero
della Difesa e dell’aeronautica militare israeliana e dei partner industriali
stranieri. Alla produzione dei caccia (la cui copertura finanziaria
è assicurata dal gruppo UniCredit) concorrono
infatti importanti aziende internazionali. Northrop
Grumman Italia fornisce il sistema per la misura di assetto e direzione
“LISA 200”, basato su giroscopi a fibre ottiche realizzati nello stabilimento
di Pomezia; Elbit Systems, grande azienda
israeliana specializzata nella realizzazione di tecnologie avanzate, sviluppa
il nuovo software caricato sugli addestratori per consentire ai piloti di
esercitarsi alla guerra elettronica, alla caccia alle installazioni radar e
all’uso di sistemi d’arma all’avanguardia. In vista del nuovo “Lavi”, Elbit Systems ha costituito con IAI - Israel Aircraft Industries il
consorzio denominato “TOR”, ottenendo dal governo israeliano finanziamenti per 603 milioni
di dollari. Il consorzio ha già comunicato di aver completato nella base di
Hatzerim la costruzione del centro di addestramento a terra destinato ad
accogliere i simulatori di volo. Parte del supporto logistico e le attività di
manutenzione e riparazione degli M-346 saranno garantite in loco da personale
di Alenia Aermacchi, grazie ad un contratto di 140 milioni di euro sottoscritto
lo scorso anno con le imprese israeliane. Altra azienda impegnata nella produzione di componenti
per l’M-346 è Honeywell
Aerospace Europe, con sede a Raunheim (Francoforte) ma
controllata interamente dalla statunitense Honeywell International, Inc..
I bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza
hanno preso il via martedì 8 luglio e secondo fonti palestinesi avrebbero già
causato la morte di 28 civili e più di un centinaio di feriti. Il governo di
Tel Aviv ha ammesso di aver compiuto 160 attacchi aerei, “colpendo 120
postazioni e rifugi di militanti di Hamas o luoghi da dove venivano lanciati
razzi contro Israele”. Intanto non è escluso che nelle prossime ore venga
scatenata un’offensiva via terra. Un imponente dispiegamento di militari è
stato registrato alle frontiere con Gaza e il governo ha autorizzato l’esercito
ad attivare 40.000 riservisti. “Se avremo la necessità d’intervenire con
un’operazione terrestre, noi lo faremo”, ha dichiarato in un’intervista
televisiva il ministro dell’interno Yitzhak Aharonovitch. “Quest’opzione esiste
e le istruzioni del premier Netanyahu sono di prepararsi ad una profonda,
lunga, continua e forte campagna a Gaza. Noi non ci fermeremo sino a quando non
si arresterà il lancio di razzi contro Israele”.
Commenti
Posta un commento